Pescara, Mascia incontra Matteoli per problematica dragaggio porto canale

Altero_MatteoliPescara. E’ stato fissato per venerdì prossimo, 29 aprile, il vertice a Roma con il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Altero Matteoli per affrontare la problematica del dragaggio, ma anche per aprire un’interlocuzione sul futuro del nostro porto canale. All’incontro prenderà parte una delegazione del Consiglio comunale di Pescara, due assessori regionali, il presidente della Provincia Guerino Testa e la Camera di Commercio.

“L’incontro di venerdì servirà soprattutto per aprire un confronto sul futuro del nostro scalo portuale” ha precisato Luigi Albore Mascia “che, evidentemente, non può continuare a vivere alla giornata, tra un dragaggio e l’altro, che non gli consente di crescere e di assumere quel ruolo che gli appartiene in modo naturale quale principale porto d’Abruzzo e del medio Adriatico. Con il Ministro Matteoli intendiamo aprire un’interlocuzione sugli interventi infrastrutturali destinati al nostro porto: innanzitutto abbiamo saputo che il Provveditorato dispone di un fondo di 15milioni di euro l’anno destinato ai porti di Lazio, Marche e Abruzzo. Al Ministro potremmo chiedere di destinare una quota del fondo, ossia 5milioni di euro, a Pescara e potremmo utilizzare la somma per svuotare la vasca di colmata del molo di levante, effettuare gli interventi di coibentazione necessari e disporre di una nuova area di stoccaggio immediatamente disponibile. Quindi potremmo chiedere un contributo per dare esecutività a una parte del Piano regolatore portuale, stralciando il progetto inerente la realizzazione del nuovo braccio a nord dello scalo destinato all’ormeggio dei pescherecci. Ovviamente si tratta di avviare un’operazione di lobby sulla quale chiederemo il supporto di tutti gli Enti interessati, Regione, Provincia e parlamentari abruzzesi”.

Intanto domani, mercoledì 27 aprile, dovrebbero riprendere i lavori di escavazione dei fondali del porto canale, come preannunciato nel corso del vertice svoltosi in Prefettura lo scorso 20 aprile dal Provveditorato che si è impegnato a riavviare il trattamento dei fanghi già dragati e stoccati sulla banchina, mentre la stessa impresa Nicolaj si è impegnata a riprendere il dragaggio della darsena. “L’amministrazione comunale vigilerà su tale impegno” ha continuato Mascia “tuttavia sia l’impresa che il Provveditorato hanno già detto che il pontone lavorerà quotidianamente solo dodici ore su ventiquattro, perché tanto il macchinario giunto dal Belgio può trattare solo 300 metri cubi di materiale al giorno, dunque è inutile dragare una quantità maggiore di fanghi. Comunque, pur mantenendo l’attuale cronoprogramma, Provveditorato e impresa hanno confermato di riuscire a terminare le opere entro i termini dell’appalto, fissati per fine giugno, una data che il Comune ha di nuovo chiesto di anticipare per non interferire con la stagione balneare. Intanto, dei 7mila metri cubi autorizzati, sono già stati dragati 2.700 metri cubi; resta in sospeso l’autorizzazione di via per i rimanenti 10mila metri cubi, che la Regione Abruzzo ha vincolato alla ripetizione della caratterizzazione dei fondali per verificare la qualità dei fanghi. E nel merito si è stabilito un ulteriore Tavolo tecnico che consentirà un’interlocuzione diretta tra impresa, Ministero dei lavori pubblici, Direzione dei lavori, Regione Abruzzo e Arta, un Tavolo voluto e istituito direttamente dal Prefetto, che dovrà gestire e governare il percorso dei 10mila metri cubi, che comunque farà da preludio alla terza tranche del dragaggio che sarà finanziata con l’anticipo dei fondi Fas dalla Regione Abruzzo con 2 milioni di euro, operazione che interesserà in modo esclusivo e specifico l’asta fluviale. Ora dovranno essere Arta, Regione e Provveditorato a chiarire, in tempi rapidissimi, come e dove effettuare le caratterizzazioni e a decidere come trattare e smaltire la nuova partita dei fanghi, caratterizzazioni che dovranno essere eseguite entro pochi giorni, perché è chiaro che la problematica delle analisi dei materiali è la madre di tutti i problemi: se oggi il materiale dovesse risultare meno inquinato di prima, è evidente che si ridurrebbero anche i costi di smaltimento. Resta infine confermato il nuovo vertice del Tavolo tecnico della Prefettura già fissato per il prossimo 11 maggio, al fine di effettuare verifiche sullo stato dell’arte, procedere per step seguendo passo passo la vicenda e accertarci che tutti gli Enti interessati stiano facendo la propria parte, evitando falsi annunci, false partenze e false promesse”. 

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