Pescara, Consiglio comunale occupato dalla protesta della marineria

 

consiglioPescara. Clamorosa protesta in Consiglio comunale. Il centrosinistra ha occupato la sala consiliare, e in particolare lo scranno della presidenza del Consiglio, prima che cominciasse la seduta ordinaria di stamattina, con l’esame del piano triennale delle opere pubbliche all’ordine del giorno. La stasi che si registra per il dragaggio del porto canale rappresenta il motivo della protesta.

Mentre vari cartelli in segno di contestazione contro la politica vengono esposti, il vicecapgruppo Pd Enzo Del Vecchio afferma: “Chiediamo risposte alla morte del porto di Pescara, che rappresenta un fallimento della politica non tollerabile. Non puo’ essere consentito che mentre gli operatori muoiono qualche rappresentante della politica dica, oggi, di volersi incatenare”. Il riferimento e’ al sindaco Luigi Albore Mascia, che ha annunciato di volersi unire alla marineria, disperata per l’insabbiamento del porto, dicendosi disposto anche ad incatenarsi per difendere una delle principali attività economiche cittadine, mentre richiama la Regione alle proprie responsabilità del caso . “Ci dicessero cosa hanno fatto in due anni e cosa hanno concordato”, aggiunge Del Vecchio. Sono state buttate a mare ingenti risorse economiche senza che si sia prodotto un grammo di beneficio per gli operartori. Se non si hanno idee e progetti ce lo dicano”. I consiglieri di opposizione hanno chiesto un incontro al presidente della Regione, Gianni Chiodi, per discutere del dragaggio. I lavori del consiglio sono stati inevitabilmente sospesi?.

 

La replica di Chiodi: “Mascia scarica la responsabilità. Nessun obbligo della Regione”. Con una nota, il presidente della Regione Gianni Chiodi afferma: “Comprendo il desiderio del sindaco di Pescara di trovare una soluzione adeguata per il porto del capoluogo adriatico. Ma la foga non giustifica l’attacco alla Regione Abruzzo ed al suo Presidente che stanno facendo di tutto”. Nel comunicato pubblicato sul sito dell’ente regionale si giudicano testualmente le parole di Mascia come “l’ennesimo tentativo del Primo cittadino di Pescara di scaricare le responsabilità dello stallo per il dragaggio del porto canale sull’Ente Regione”.

Chiodi ricorda, inoltre, di aver stanziato delle “risorse importanti (3,5 milioni di euro), sebbene non risolutive, e di aver sollecitato un incontro con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, nonché col Dipartimento della Protezione civile, per discutere dei problemi del porto”. “La Regione”, fa notare il Presidente, “ha destinato alle operazioni di dragaggio una somma notevole, pur non avendone l’obbligo, proprio perché crede nel valore strategico di questa infrastruttura, anche a livello nazionale”. “Non è però agitando le acque e polemizzando con tutti che si ottengono risposte”, dice il Presidente, “C’è bisogno di portare avanti un discorso corale e avendo come interlocutori i Ministri. Per questo, la Regione si è mossa già da tempo. Ed è per questo che continuerà a farlo nei tavoli romani. Ma l’Ente non può essere colpevolizzato anche quando sta facendo più di quanto gli compete”.

D’Alessandro (Pd): “Necessario Ente portuale regionale”. E’ il capogruppo Pd in Consiglio regionale ad annunciarel la presentazione, nel corso di questa settimana, di una proposta di progetto di Legge per la costituzione immediata dell’Ente Portuale Regionale, che metta insieme Comuni sede di porto, Province e Regione. “All’Ente andrebbero affidate innanzitutto le opere di dragaggio, acquistando una draga attraverso lo strumento del Leasing che comporta una chiara fattibilità finanziaria, e che si metta da subito all’opera  a partire da Pescara agli altri porti”, afferma D’Alessandro, aggiungendo: “Con tutti i soldi spesi dalla Regione per i dragaggi dei porti abruzzesi (circa 20milioni negli ultimi 10 anni) ci si poteva dotare di una draga che non solo avrebbe lavorato per i nostri porti, ma avrebbe potuto anche essere messa a disposizione di altre realtà portuali”.

Non solo dragaggio: “Questo Ente, inoltre, potrà occuparsi di tutti gli altri servizi portuali, dalla pulizia alla manutenzione, in modo da garantire gestione e cura dei porti non più da medioevo.E’ chiaro però che l’emergenza su Pescara va risolta immediatamente attraverso l’intervento del Governo nazionale , con adeguate risorse e non con gli spiccioli umilianti rifiutati persino dallo stesso Goio.  Soluzione necessaria ma tampone,  in quanto col ritorno dell’inverno e delle mareggiate ci ritroveremo di nuovo ad affrontare la stessa situazione”, conclude D’Alessandro.

Mascia e Sospiri: “L’opposizione ha fatto ben: siamo al disastro, ma vicenda gestita male da Enti esterni”.

“Hanno fatto bene oggi a protestare i consiglieri di minoranza, visto che la maggioranza di governo appena sei mesi fa ha occupato, sempre per protesta, le sale del Consiglio regionale a Pescara”, a ricordarlo è il capogruppo Pdl in Consiglio comunale Lorenzo Sospiri, ricordando però al Pd che “il Consiglio regionale, 22 mesi fa, ha dotato la struttura del Ministero titolata a svolgere i lavori di dragaggio, ossia il Provveditorato alle Opere pubbliche, dei fondi necessari per provvedere all’escavazione dei fondali con la legge Sospiri-Masci-Federica Chiavaroli-Alessandra Petri approvata in Consiglio regionale per stanziare 12milioni di euro per i porti abruzzesi”. Non esita, Sospiri, membro dello stesso Consiglio regionale sotto accusa, ad ammettere che “oggi la vicenda si è trasformata in un disastro”, ma al contempo si difende: “Come può un Consiglio regionale intervenire nelle complicanze di un bando di gara e dettare le regole al Provveditore Carlea. Sicuramente la vicenda sarà passata al vaglio da altri Organismi, ma oggi il tema è perché Adriano Goio ha rifiutato l’incarico di Commissario: la nomina è arrivata, ma Goio l’ha rifiutata e ha fatto bene perché non c’erano le deroghe per avviare procedure diverse da quelle attuali, non c’era un finanziamento ulteriore rispetto a quello erogato dalla Regione Abruzzo”. La colpa non è, quindi, nemmeno di Goio; di chi, allora?

Si difende dalle accuse, comprese quelle del Pd su una “minaccia incatenamento” troppo tardiva , anche il sindaco Albore Mascia: “”. “Mi sono sempre assunto tutte le responsabilità sulla vicenda del dragaggio; non mi assumo però le colpe di tale vicenda, lo dico con orgoglio e oggi mi posso incatenare per protesta perché ho le mani pulite. Appena venti giorni fa ho ricevuto dal Provveditore Carlea una lettera in cui mi si ricordava che il dragaggio è un affare di esclusiva competenza del Provveditore alle Opere pubbliche, una lettera che era la risposta alla mia minaccia di presentare una denuncia per la mancata ripresa del dragaggio del porto canale. Il Comune non è responsabile degli appalti”. Nell’attesa di rintracciare un colpevole, Sospiri annuncia la convocazione di un vertice, in programma per giovedì o venerdì, con il Ministro delle infrastrutture e con il Capo della Protezione Civile Gabrielli, al quale prenderanno parte anche il presidente della Regione, Chiodi, e della Provincia di Pescara, Testa. “Nell’occasione costituiremo una delegazione di cui faranno parte anche consiglieri comunali di centro-destra e di centro-sinistra per meglio rappresentare le problematiche del nostro territorio”, aggiunge il capogruppo Pdl.

Innegabile, a questo punto, uno strappo sulla bandiera monocolore che avvolge Comune, Provincia e Regione: “la verità è che dal 2 gennaio 2006, ossia dalla prematura scomparsa dell’onorevole Nino Sospiri, noi non abbiamo un rappresentante di Governo e l’Abruzzo, grande quanto un quartiere di Roma, è considerata la regione ‘sgangherata’ piena di debiti e con mille vicende giudiziarie. Il mio appello, che rivolgo anche ai nostri consiglieri regionali, al vicepresidente della Regione Abruzzo Castiglione che è di Pescara, al presidente del Consiglio regionale Pagano, che è di Pescara, e all’assessore regionale al bilancio Masci, anch’egli di Pescara, è di fare fronte comune e individuare insieme dei percorsi seri da intraprendere per risolvere l’emergenza”, conclude il sindaco Albore Mascia.

Daniele Galli


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