Pescara, Ato blocca bando per la nomina del nuovo amministratore Aca

Pescara. ‘L’Ato si sveglia e all’improvviso sospende il bando per la nomina del nuovo amministratore dell’Aca.

Il pretesto è quello di chiedere chiarimenti e specifiche in riferimento alle possibilità di partecipazione di soggetti in stato di quiescenza, ossia di pensionati, disposti a ricoprire il ruolo e a svolgere le relative incombenze a titolo gratuito.

Il sospetto concreto è che invece si stiano tentando tutte le strade possibili per assicurare la possibilità di partecipazione e la successiva scelta di alcuni personaggi che, per l’appunto, sono in pensione e dunque a oggi sarebbero ineleggibili alla guida dell’Aca, l’estremo tentativo disperato del Pd-partito dell’acqua di rimettere le mani sull’Aca’.

A dirlo sono stati il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e il Gruppo FI al Comune venuti a conoscenza del blocco del bando.

‘Un bando pubblicato tanto in fretta, per mettere alla porta quella governance che in tre anni ha risanato l’Aca, e altrettanto in fretta ora bloccato, notizia a oggi non diffusa, con il pretesto di alcune eccezioni sollevate – hanno sottolineato il Capogruppo Sospiri e il Gruppo di Fi al Comune -.

In sostanza il Commissario dell’Ato, Luciano Di Biase, ex dirigente regionale ed ex dirigente al Comune ai tempi del sindaco D’Alfonso, e il Segretario Fabrizio Bernardini, oggi anche nella Segreteria del Presidente D’Alfonso, hanno sospeso il bando per la nomina del nuovo amministratore Aca per ‘chiedere chiarimenti’ in merito ai requisiti dei candidati.

All’ordine del giorno il ‘chi’ può partecipare o meno al bando: a nostro giudizio, e come detta la legge, è incompatibile chi si trova in pensione, esattamente come prevede la norma Madia e, in questo stato di incompatibilità, ricadrebbe, tanto per citare un caso, anche il papabile Leombroni, che, stando a quanto pubblicato dagli Organi di informazione, sarebbe sostenuto dallo stesso Governatore D’Alfonso.

Guarda caso, strana coincidenza, l’Ato nel sollevare le sue eccezioni e mettere in discussione i criteri del bando, ha chiesto l’interpretazione autentica della norma proprio sul punto, ovvero se chi decide di svolgere tale incarico a titolo gratuito, può o meno partecipare ed essere eletto, anche se nello stato di pensionato.

Ovviamente riteniamo che sospendere un bando per tale interpretazione autentica sia da irresponsabili, specie in un momento tanto critico come quello attuale, con la giunta Alessandrini che firma divieti di balneazione un giorno sì un altro no senza più alcun criterio, e con l’Aca rimasta senza guida.

Per noi la legge è chiarissima, chi è in pensione non può svolgere incarichi per le pubbliche amministrazioni, ed è impensabile ricoprire quella carica gratuitamente, evidentemente non lo è per l’Ato che dopo non aver detto una sola parola per mesi, dopo aver dormito su tutto, sul tema dell’inquinamento del mare e sul tema del depuratore, all’improvviso si è destato dal torpore.

A questo punto riteniamo che la questione meriti un approfondimento politico amministrativo e per questo ho interessato il presidente della Commissione Vigilanza della Regione, Mauro Febbo, per la convocazione di una seduta straordinaria e urgente. Quello che è fin troppo chiaro è che il Pd-Partito dell’acqua si sta inventando veramente di tutto per tentare di rimettere le mani sull’Aca risanata e questo tenteremo di impedirlo sino all’ultimo’.

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