Pescara, Manca solo una firma per salvare l’ex centrale del latte

 

CentraleLattePescara. Manca solo una firma per l’apposizione del vincolo storico-architettonico per fermare definitivamente la demolizione della storica palazzina che ospitava la centrale del latte in via Del Circuito. Per non far ‘addormentare’ l’iter procedurale, i consiglieri comunali Maurizio Acerbo (Prc) e Fausto Di Nisio hanno presentato oggi un’interrogazione orale, in discussione nella seduta di venerdì prossimo, per sollecitare l’intervento del sindaco Albore Mascia presso la Soprintendenza ai Beni Culturali.

“Manca solo una firma, e che firma sia”, ha affermato stamattina Acerbo dinanzi alla storica palazzina progettata dall’architetto Florestano Di Fausto. La firma mancante è quella del nuovo direttore regionale della Soprintendenza ai Beni culturali Fabrizio Macani, a siglare l’istruttoria partita dopo che, la scorsa estate, una lettera a firma trasversale di numerosi consiglieri comunali attivò la tutela della palazzina già mezza demolita dalla ditta Se.Bi.

L’istruttoria pare aver approfondito la natura storica dell’edificio, del quale rimane ormai solo la facciata puntellata da pali e impalcature; “la Se.Bi disse di non aver ricevuto lo stop dalla Soprintendenza, nonostante la nostra iniziativa fosse già partita”, afferma Acerbo, “ma tanto i mattoncini rossi sono stati messi da parte, la dovranno ricostruire”. Nel frattempo, lo scorso 15 settembre il senatore Pdl Andrea Pastore ha interrogato il Ministro Bondi “per lamentarsi dell’intervento della Soprintendenza”, dice Acerbo, “mica per difendere l’edificio storico. Una mossa paradossale di Pastore, ignorante che in Comune anche i suoi si erano già espressi in favore del vincolo”.

“Non vorremmo che questa pressione politica abbia un effetto soporifero sull’iter procedurale. Con questa interrogazione chiediamo al sindaco di insistere presso la Soprintendenza per l’apposizione del vincolo. Ci piacerebbe, inoltre, che dall’ex centrale del latte partisse un più ampio recupero dei beni e della memoria storica di Pescara”, conclude Acerbo.

Daniele Galli

 

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