Pescara. Alla vigilia della commissione Via della Regione Abruzzo che, domani, discuterà il progetto di realizzazione delle vasche antiesondazione nei territori di Rosciano e Cepagatti, sono ancora tanti i dubbi sulle opere in programma lungo il corso del fiume Pescara.
Per il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, che ha richiesto audizione e ha presentato diverse osservazioni, “manca ancora il curriculum dell’incaricato Responsabile dell’Istruttoria individuato dalla Regione, manca ancora lo studio sulle terre e rocce di scavo, sul sito internet della Regione è difficile reperire lo studio di incidenza ambientale, celato sotto altre voci e, ai danni del diritto alla trasparenza, sullo stesso studio non è riportata neanche la data di pubblicazione, dunque non sappiamo se siano stati rispettati o meno i termini dei 60 giorni”.
Dubbi anche da parte dei consigliere del M5S Pettinari e Marcozzi, più orientati sulla natura economica del progetto: “Abbiamo presentato una proposta alternativa che non necessita di colate di cemento”, annunciano in una nota, “è assurdo che chi governa questa regione grazie a promesse su fiumi godibili e regione verde decida di destinare 54 milioni di euro del Masterplan per enormi vasche di cemento, che avranno bisogno di ulteriori costi di manutenzione, e che di fatto non risolveranno il problema perché poco efficienti, accoglieranno solo il 13% della piena, ed ubicate in punti non strategici”.
“Con gli stessi 54 milioni” , incalzano i 5 stelle, “si potrebbe arrivare a costruire fino a mille piccoli laghi. Per la nostra regione ne servirebbero molti meno, basta dislocarli in punti strategici lungo l’intero bacini idrografici del fiume creando così dei bacini seminaturali che saranno fruibili per irrigazione, fitodepurazione e l’incentivo di sport e tempo libero per gli abruzzesi, con una capacità di contenimento della piena fino a 8 volte quella delle vasche di laminazione”.
