Pescara, dragaggio porto canale, Mascia scrive a Matteoli

dragaggioPescara. L’amministrazione comunale di Pescara ha coinvolto direttamente l’onorevole Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per riuscire a sbloccare l’intervento di dragaggio appaltato prima dell’estate 2010 e che ormai sembra essere divenuto una necessità improcrastinabile e urgente per il nostro porto e per tutti gli operatori del mare. Stamane il sindaco ha inviato una nota urgente al Ministro, oltre che al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi, all’assessore regionale delegato Mauro Di Dalmazio e al Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche, l’ingegner Donato Carlea, per chiedere un intervento immediato teso a chiarire cosa ancora stia bloccando l’avvio delle opere di escavazione dei fondali e individuare una soluzione immediata alla problematica.

E intanto già per la prossima settimana il sindaco annuncia un vertice ad hoc in Comune. “La situazione è evidentemente ormai al limite – ha detto il sindaco Albore Mascia – come personalmente avevo verificato già la scorsa estate accertando che in alcuni punti i fondali sono alti appena 30 centimetri. Con la Regione Abruzzo abbiamo sollecitato in ogni modo l’avvio delle opere, ma di nuovo, dopo aver anche trasmesso un cronoprogramma relativo all’inizio delle operazioni, appena lo scorso dicembre, il dragaggio non è partito”. “Gli interventi di dragaggio del porto canale di Pescara – si legge nella nota ufficiale a firma del sindaco Albore Mascia – costituiscono ormai da troppo tempo per la nostra città una necessità improrogabile, dal momento che la scarsa profondità dei fondali continua a produrre rilevanti problemi al normale svolgimento del traffico-merci, e la situazione subisce un ulteriore aggravamento in vista della stagione estiva, che vede aggiungersi alle ordinarie attività anche il movimento dei mezzi al servizio del turismo. Con ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto di Pescara nella giornata di ieri, sono stati assunti provvedimenti a tutela della sicurezza della navigazione e della salvaguardia umana in mare, in attesa che vengano ripristinate, con opportune operazioni di dragaggio, le condizioni normali di navigabilità nel bacino portuale pescarese, attualmente rese estremamente critiche dalle condizioni di insabbiamento dei fondali. In particolare – si legge ancora nella lettera del sindaco Albore Mascia – è stato previsto il transito, attraverso il canale di accesso considerato sicuro dalla Guardia Costiera, a una sola imbarcazione per volta alla velocità minima, con gravissime conseguenze per il normale svolgimento delle attività della marineria locale che, in tal modo, si trova a fronteggiare un ulteriore elemento di criticità rispetto alla già grave situazione di crisi che da tempo attanaglia il settore della pesca. In Comune l’aria sembrerebbe tesa tra maggioranza e opposizione, gli operatori del mare esigono i dovuri interventi, non resta altro che attendere l’annunciato incontro con il Provveditorato, la Regione Abruzzo, il Ministero e la Direzione marittima per individuare una soluzione immediata alla problematica.

Il gruppo Pd al Comune di Pescara nei prossimi giorni è pronto invece ad attivare iniziative che tengano alta l’attenzione per far si che il porto non finisca col morire, ma intanto fa sentire la propria voce attraverso il capogruppo Di Pietrantonio. “Con il provvedimento preso dalla Direzione Marittima di Pescara che ha ridotto drasticamente la navigazione all’interno del porto di Pescara per motivi di sicurezza, determinato dalla mancata effettuazione del dragaggio del fondale nello stesso tratto di fiume, siamo arrivati alle ultime battute prima della chiusura definitiva del porto.
Si è definitivamente delineata, ormai, una situazione non più tollerabile nella totale indifferenza di chi ha il dovere di prendere decisioni e di assumersene le responsabilità affinché il porto di Pescara torni ad essere agibile e sicuro. Ma sembra che qualcuno abbia già deciso, nei fatti, la chiusura definitiva del porto; fino ad oggi abbiamo assistito solo a dichiarazioni inutili e prive di fondamento da parte dei suddetti soggetti incaricati a decidere, mentre c’è bisogno che questi, la classe politica di centrodestra della Città di Pescara e della Regione Abruzzo, decidano ed intervengano incisivamente per salvare il presente e il futuro del porto pescarese. Il sindaco di Pescara deve esercitare tutta la sua autorità, conferitagli dalla legge e dai cittadini, affinché si eviti questo grave danno per la Città. C’è bisogno di salvare l’economia e i tanti posti di lavoro che gravitano attorno all’attività portuale, a cominciare dalla marineria, dal trasporto merci e quello passeggeri; sono già stati persi 15 milioni di euro e tanti lavoratori sono sotto cassa integrazione. La politica deve intervenire in modo urgente e tempestivo, decidendo e valutando il da farsi, tenendo bene in conto che con i 500mila euro già stanziati per il dragaggio si riesce ad intervenire solo su 2mila metri cubi di fondale, e gli ulteriori 1.900.000 euro richiesti dal Provveditorato alle Opere Marittime solo per altri 11mila metri cubi: è evidente che con queste cifre si riuscirà ad effettuare un dragaggio incompleto e non risolutivo del problema. Pertanto, si prenda una decisione efficace e definitiva sul porto di Pescara, alla luce dei costi attuali di un dragaggio, pensando, piuttosto alla soluzione già avanzata di liberare a mare il fiume.

Monica Coletti

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