Sorgenti del Pescara: aumentano i fondi e si precarizzano i dipendenti. Lettera aperta a Chiodi

sorgenti_del_pescaraPopoli. Un appello disperato al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi di un un guardaparco delle Sorgenti del Pescara a Popoli. Una lettera che è una denuncia per la gestione della Riserva. Una richiesta d’aiuto a Chiodi affinché intervenga per monitorare il mondo in cui verranno spesi i fondi ordinari 2010/2011. Infatti nonostante i fondi siamo aumentati i contratti dei dipendenti pare siano stati precarizzati o comunque ridotti favorendo l’assunzione di persone provenienti da altre zone dell’Abruzzo. Perché? Chiede il nostro lettore al presidente Chiodi.

 La lettera:

 “Egregio sig. Presidente, mi chiamo R. P. e lavoro a Popoli (Pe)

presso la locale Riserva Naturale “Sorgenti del Pescara “ di Popoli, nella qualità di guardaparco. Mi rivolgo a lei, Sig. Presidente, per segnalare alcune situazioni al limite del paradossale che riguardano la Riserva Naturale “Sorgenti del Pescara” di Popoli Nonostante svolga ormai da sedici anni il ruolo di guardaparco, mai mi è capitato di assistere a tanto. Ricordo con chiarezza le Sue parole all’indomani dell’elezione: “Nessun lavoratore verrà lasciato solo in questa Regione”. Nella Riserva, gestita in forma di convenzione fra WWF e Comune di Popoli, si sono succeduti vari Direttori, vari Sindaci, varie Cooperative: tutti hanno fatto tesoro della mia competenza, esperienza e conoscenza del territorio; tutti

hanno dato il massimo, sacrificandosi senza badare alle retribuzioni o alle ore prestate. La conseguenza è che questa Riserva è oggi la più visitata d’Abruzzo con circa 40.000 presenze l’anno. Questa strategia vincente è stata troncata di netto dall’arrivo dei nuovi dirigenti, tutti non residenti a Popoli, che hanno adottato un’ altra linea, fondata sul disconoscere il metodo dei loro predecessori, su una diversa gestione dei fondi pubblici, sulla precarizzazione dei dipendenti stabili e sulla creazione di nuovi precari, nonché su discutibili aumenti di stipendio; il tutto in nome di una Riserva virtuale su Facebook. Ovviamente, tale “modus operandi” mette inevitabilmente in secondo piano l’accoglienza ai visitatori, la vigilanza, la manutenzione, i monitoraggi ambientali e, in definitiva, la protezione della Natura. Il mio contratto di lavoro a tempo indeterminato part-time da 16 anni a 30 ore settimanali è stato portato a 20 ore, in presenza di un finanziamento ordinario 2010/2011 superiore a quello 2009/2010. Se il denaro a disposizione fosse stato poco, sarei stato io il primo a fare sacrifici. Invece, l’intenzione è quella di eliminare la

sola persona di Popoli in servizio “fisicamente” nella Riserva, unico punto di riferimento, sempre al servizio dei visitatori. Tra le svariate mansioni svolte, un ruolo di importanza non secondaria ricopre il rapporto con le migliaia di turisti che annualmente chiedono consigli al sottoscritto nel Punto Informativo, trovando così anche un valido sostegno all’organizzazione delle loro vacanze in Abruzzo. Gli incendi che martoriavano annualmente sia il canneto che la parte collinare della Riserva sono scomparsi da quando effettuo vigilanza giornaliera, senza dimenticare che non sono stati più rilevati episodi di bracconaggio e che, parallelamente, molti animali sono tornati a vivere stabilmente nell’area protetta. L’Ente gestore (il Comune di Popoli), in

assenza di un Comitato Tecnico Scientifico previsto dalla legge istitutiva, affida la Riserva, e quindi i fondi regionali, all’Istituto Abruzzese Aree Protette WWF, che fa e disfa a suo insindacabile giudizio. Si è venuta così a creare una situazione attraverso la quale si usa la Riserva come vetrina per apparire nei media, senza curarsi minimamente di azioni concrete a favore della protezione e conservazione della stessa. Ciò di cui si curano, e con lodevole

zelo, è invece il già citato uso dei finanziamenti. Programmano di spendere una marea di soldi pubblici, per poi tenere chiuso il Punto Informativo proprio nel periodo invernale, quando la Riserva è visitata da naturalisti e appassionati di birdwatching. Sono stato diffidato, purtroppo solo verbalmente, a relazionarmi esclusivamente con i responsabili del WWF, al fine di evitare che

le mie proteste avessero un eco. Considero deplorevole celarsi dietro il rassicurante marchio del Panda, per compiere poi qualsiasi atto di ingiustizia sociale. Più volte, gli stessi amministratori del Comune di Popoli mi hanno accusato di “rompere i c******i”, ovverosia di svolgere un po’ troppo

bene il mio mestiere. Purtroppo facendo il proprio dovere ed esprimendo la propria opinione si rischia ancora il posto di lavoro, persino in un’area protetta dove si presume dovrebbero lavorare persone con indiscutibili valori etici. Chi ha la responsabilità gestionale pensa di non avere controllori, ma la Riserva è di tutti e tutti giudicheranno. Durante questi anni ho sempre segnalato, anche con lettere, quali potrebbero essere le attività ecocompatibili per far lavorare stabilmente più persone nella Riserva, purtroppo ultima in Abruzzo in termini di sviluppo occupazionale. A Popoli

esistono professionalità e competenze per gestire le “Sorgenti del Pescara” con passione ed entusiasmo. Sono fermamente convinto che oggi le aree protette non abbiano bisogno di burocrati esenti da ogni rischio, bensì di imprenditori naturalisti come nel caso del Lago di Penne. Chiunque può facilmente controllare lo spreco di denaro pubblico: basta andare a verificare l’offerta che la Cooperativa Geoilex di Popoli ha fatto al Comune per la gestione di tutta la Riserva, comprendendo anche il Centro Visite del “Grottino”, dopo la quale non è stata indetta alcuna gara d’appalto. Per terminare, il sottoscritto considera il suo lavoro una vera e propria missione, che ha poco da spartire con il mero tornaconto economico. Il mio operato è sotto gli occhi di tutta la popolazione, delle migliaia di visitatori e delle migliaia di studenti che ho

accompagnato alla scoperta del gioiello d’Abruzzo chiamato Sorgenti del Pescara. Nei prossimi mesi, la responsabilità per l’abbandono della Riserva dovuto alla mia assenza cadrà sia sull’Istituto Abruzzese Aree Protette WWF che sul Comune di Popoli e nessuno potrà venire a sostituirmi, pena l’intervento

delle Autorità di controllo. In questa situazione, per certi versi assurda e grottesca, gioiranno solo i nemici dell’ambiente.

Distinti saluti”

Lettera firmata


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