Scafa, Circondario soppresso: mantenere i servizi

 

Di_MarcoPescara. Soppressi i Circondari, si mantengano i servizi. È il consigliere provinciale Pd, Antonio Di Marco, il primo ad attivarsi in questo senso, firmando la mozione, che verrà presentata durante il prossimo Consiglio da tutto il gruppo Pd alla Provincia, per chiedere al Presidente Testa di attivarsi affinché, dopo la soppressione dei Circondari, e in particolare quello di Scafa, gli utenti non perdano i servizi e la possibilità di ricevere informazioni nel disbrigo delle pratiche amministrative che questi garantivano.

I Circondari erano stati isituiti dalla Provincia di Pescara come ambiti di decentramento politico-amministrativo nella rappresentanza di interessi generali della collettività provinciale, riconoscendo le peculiarità storiche, culturali, economiche e geografiche dell’area vestina, dell’alta-media Valpescara e dell’area pescarese. Tutto in relazione alle esigenze della popolazione interessata e alla funzionalità ed efficienza dei servizi e in attuazione dello Statuto dell’ente ha istituito.

Fra questi il Circondario di Scafa, il quale offriva a 24 Comuni della Provincia molteplici servizi: rilasciava annualmente circa 600 tesserini venatori, con annotazione ambiti e ritiro degli stessi, circa 100 licenze di pesca e circa 60 tesserini per la raccolta di funghi, si occupava del servizio viabilità (informazioni, acquisizione richiesta di autorizzazione o rinnovo accessi carrabili da trasmettere all’ufficio centrale), del servizio canone annuale,  Cosap-Tosap, e fino al 2006, inoltre, acquisiva le richieste di risarcimento danni  dei cinghiali.

“Con la legge 42 del 26 marzo, però, i Circondari sono stati soppressi”, spiega Di Marco, “e, così, con la mozione che presenteremo al prossimo Consiglio, chiediamo al Presidente Testa e all’assessore preposto di articolare la necessaria procedura amministrativa affinché sia possibile continuare ad erogare i servizi su esposti ad un comprensorio della provincia di Pescara che ha estrema necessità di continuare a ricevere  informazioni nel disbrigo delle pratiche amministrative. Non è pensabile che un bacino di utenza così ampio possa essere dislocato altrove per adempiere agli iter amministrativi preposti, creando disservizi e aggravi di costi agli utenti stessi”.

Daniele Galli

 

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