Montesilvano, tensione in consiglio comunale: abrogata la “norma truffa”

consigliocomunale_montesilvanoMontesilvano. E’ stato un consiglio comunale a tratti carico di tensione quello svoltosi questa mattina nel palazzo municipale di Montesilvano. Presente in aula anche il sindaco dimissionario Pasquale Cordoma, che non ha voluto mancare l’appuntamento.

“Nonostante le dimissioni siano in atto” ha detto nel suo discorso introduttivo “è opportuno spiegare bene in cosa consiste l’abrogazione del comma 14 dell’Art. 26, uno dei principali punti del programma di questa Amministrazione. L’abrogazione della norma truffa è necessaria per eliminare un meccanismo che ha permesso a gruppi di imprenditori di ricevere un premio di cubatura del 20%, favorendo solo questa categoria. Attraverso uno studio più accurato il nuovo Piano Regolatore potrebbe aprire una strada alle attese che il sociale richiede e non com’è stato fatto nascondendosi dietro parole. Questa norma ha provocato  solo scempi. Oggi andiamo a votare contro deduzioni e risposte alle osservazioni ed è un momento politico importante per ridare alla città spazi, legalità e giustizia, anche di quel disastro urbanistico perpetrato negli ultimi dieci anni”.

La norma è stata abrogata all’unanimità dal Consiglio ed è stata accolta anche dal Pd con il consigliere Gianni Bratti, che ha proposto di riprenderla per favorire realmente alcune categorie disagiate. Dello stesso parere anche il consigliere di Rifondazione Cristian Odoardi, che ha ribadito come “questa norma nella sua idea iniziale non era male, in seguito i correttivi apportati hanno fatto sì che diventasse una cosiddetta norma truffa. Questo è un passo avanti per uno salto di qualità verso la città”.

Le tensioni sono emerse quando a prendere la parola è stato il consigliere Leo Brocchi, l’unico a bocciare la volontà dell’Amministrazione comunale di abrogare l’Art. 26, accusando l’assessore Mimmo Di Giacomo, con pesanti illazioni, di “fare gli interessi degli imprenditori”. Parole alle quali seguirà una querela. “La norma” ha spiegato Di Giacomo “è stata una speculazione edilizia i cui effetti sono stati devastanti per l’intera città, una norma che ha favorito soltanto la speculazione edilizia. La nostra volontà oggi è quella di ridare dignità a Montesilvano”.

 

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