Pescara, ecco gli edifici storici a rischio di demolizione: l’appello degli ambientalisti

Pescara. Dopo la recente demolizione di Villa Napoleone, edificio del 1960 situato sulla Riviera nord, le associazioni ambientaliste tornano a sollecitare l’amministrazione comunale a dotarsi di una normativa a tutela degli edifici storici e di pregio artistico della città.

Come ricordano le associazioni intervenute (Italia Nostra, FAI, Ville e Palazzi dannunziani, Comitato Abruzzese del Paesaggio, MilaDonnambiente, Ecoistituo Istituto Abruzzo,CON.AL.PA), la normativa in questione c’era: si trattava in realtà di una Variante di Salvaguardia al Piano regolatore generale (n. 45 del 14 marzo 2014), approvata alla fine dell’amministrazione Mascia e che in sostanza poneva un vincolo a costruire in determinate zone indicate nel Piano.

Dopo il ricorso al Tar inoltrato da alcuni costruttori dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e accolto, il vincolo posto al Prg è caduto (sentenze Tar Abruzzo, sezione staccata di Pescara, nn. 44-45-46-47 /2015), poiché dichiarato illegittimo: in pratica, è stato una sorta di ‘via libera’ alle demolizioni, come dimostrato dalla recente vicenda dell’ex filanda Gianmaria, , ex opificio ed edificio storico abbattuto ad aprile del 2015 in una situazione di assenza di strumenti legislativi di tutela degli edifici storici cittadini.
Oggi, altri edifici sono a rischio, come ricordano le associazioni:

“Con la mancanza di tutele, sono tornati a rischio imminente di demolizione edifici importanti, quali Villa Agresti dell’architetto Paride Pozzi, sulla Riviera Nord, esempio di architettura moderna da salvare, costruita nello spirito del piano regolatore postbellico dell’architetto Luigi Piccinato, che prevedeva un rapporto di continuità panoramica tra il litorale e le catene montuose alle spalle della città”.

E poi ancora:

“Casa Cirillo, di proprietà De Cecco, un edificio angolare novecentista dell’ingegner Attilio Giammaria rischia di essere demolito per lasciare il posto ad un edificio multipiano (come già accaduto nel 2007 con la sostituzione di un bell’edificio anni ‘30 in via Firenze ad angolo con via Genova, della medesima proprietà). L’argomento per cui la licenza edilizia di Casa Cirillo ne daterebbe la realizzazione al 1947 non sminuisce affatto il valore architettonico, né il garbo con cui la struttura si inserisce nel contesto di via Umbria”.

“Altri edifici, come Villina Maria Teresa, primo manufatto costruito a seguito del piano di urbanizzazione della Pineta dannunziana del 1911 ad opera dell’ing. Antonino Liberi, ormai sottoposto a vincolo, attende da anni importanti opere di restauro. Villa Clemente, sulla Riviera nord, pur vincolata e ‘salva’, attende un restauro dopo decenni di incuria e tentativi di demolizione (per anni si è tentato anche di sostenere che fosse una dimora ‘maledetta’”.

Le associazioni sollecitano il Comune di Pescara di riprendere lo strumento della Variante di Salvaguardia, sulla scia di quanto affermato lo scorso gennaio dal presidente del Consiglio Comunale, Antonio Blasioli, che aveva annunciato un tavolo di lavoro volto ad individuare le aree cittadine da porre a tutela.

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