Pescara, i misteri dell’ ex Co.Fa

pescaramunicipioPescara. Dalla odierna commissione Vigilanza sono emersi vari dubbi circa l’area ex Cofa: i capannoni a ridosso del Porto turistico che tanto fanno dibattere sulla loro demolizione.
I consiglieri comunali Dogali e Del Vecchio hanno sollevato domande richeista di chiarezza sulle operazioni edilizie in atto, da parte della Soc. LUPI s.r.l. all’ingresso del porto turistico, in zona urbanistica definita PP2. Richieste non andate a buon fine, come riferisce Del Vecchio in un comunicato : “L’audizione dell’ing. Marco Pasqualini – Dirigente del Settore Gestione del Territorio – appariva ai più come l’occasione per sgomberare il campo dai tanti dubbi. Purtroppo le domande poste al dirigente sul provvedimento autorizzativo e sulle conseguenze attinenti al successivo provvedimento di sospensione dei lavori emesso dal Comune in data 22.05.2010, per inadempienza della Società proprietaria dell’immobile, sono rimaste sospese a mezz’aria: stiamo valutando per una eventuale ordinanza di demolizione delle opere non autorizzate ma dobbiamo ancora comprendere”.
La Commissione ha potuto prendere atto che quel provvedimento di sospensione, riguardante una autorizzazione al ripristino di difformità edilizie, è stato in parte già revocato consentendo alla società proprietaria del bene di continuare i lavori per l’edificio principale e mantenere sospesi solo quelli, di minore entità, riguardanti un capannone. “Ma, a latere delle valutazioni”, prosegue Del Vecchio “e degli atti assunti dal dirigente comunale, ciò che maggiormente desta preoccupazione è la totale assenza di una visione urbanistica di questa amministrazione che, partita con squilli di tromba, mostra debolezze e confusione. Infatti, l’area oggetto dell’intervento ricade all’interno del Piano Particolareggiato n. 2 che, predisposto dalla precedente amministrazione, giace negli armadi del settore urbanistica nonostante le ripetute ed interessate sollecitazioni promosse dalla Regione Abruzzo, proprietaria delle aree degli ex mercati generali, e della Camera di Commercio, intenzionata a rilevare le stesse aree per consentire quello sviluppo turistico – alberghiero tanto carente nella nostra città”.
Il consigliere Pd denuncia, quindi, un ritardo da parte dell’amministrazione nell’avvio del programma urbanistico. Testualmente afferma sul programma: “viene maldestramente celato dietro una fantasiosa ipotesi di ricondurre lo stesso programma nell’alveo della iniziativa pubblica attraverso l’utilizzo dei programmi complessi, il cui regolamento è in corso di rivisitazione, come se lo stesso piano particolareggiato non sia espressione di una iniziativa pubblica. Ritardi e dubbi che si alimentano vieppiù dalla lettura della proposta di regolamento sui programmi complessi che, stranamente, evoca la possibilità di “diritti edificatori extra PRG”.
Pare vederci oltre Del Vecchio; prosegue la sua ormai consolidata azione di indagine e mette le mani avanti, parlando di: “una implicita volontà di imprimere una escalation di volumetria al territorio cittadino, scambiata con la possibilità di realizzazione di opere pubbliche, che inevitabilmente alimenta le aspirazioni di quanti posseggono aree e volumi nelle aree interessate, come quelli della società LUPI s.r.l., a consolidare posizioni che potranno, eventualmente, tornare utili al momento del varo dei predetti programmi urbanistici”. Conclude ribadendo speranze di chiarimenti: “Ci auguriamo, invece, che simili auspicati equivoci possano essere chiariti con sollecitudine e consentire ai soggetti imprenditoriali del nostro territorio di poter disporre con sollecitudine di nuovi ed adeguati strumenti urbanistici che aiutino lo sviluppo socio-economico della nostra realtà  territoriale senza per questo comprometterne l’assetto storico-ambientale.

Daniele Galli

 

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