Pescara, maggioranza contro sé stessa sulle unioni civili: Presutti diventa Giovanardi FOTO

Pescara. Tra centinaia di emendamenti presentati dal centrodestra, prosegue a passo di lumaca in consiglio comunale la discussione sulla delibera per il registro delle unioni civili.

Scontro ideologico sul tema caro alla sinistra, quello dei cosiddetti matrimonio gay, e quello della famiglia naturale che è vessillo della destra, portato soprattutto dal giovane vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, a tratti rimasto anche solo tra i banchi dell’opposizione a “resistere” nell’opera di ostruzionismo.

Dall’altro lato, però, se gli esponenti di Sel animano la seduta e la battaglia per i diritti civili con cartelloni e girandole arcobaleno, non mancano gli alti esponenti del partito del sindaco Alessandrini a manifestare il proprio dissenso per quella che è una proposta nata nella prima amministrazione D’Alfonso, portata avanti dal centrosinistra all’opposizione e riproposta come argomento di punta una volta al governo cittadino. Il capogruppo Pd, Marco Presutti, è il dissidente d’oro, nonché filo-clericale che ha recentemente organizzato a Pescara anche convegni con il direttore de La Croce, Mario Adinolfi. Sulle sue orme, seppur più in sordina, anche altri come Padovano, Pignoli e Teodoro.

Una battaglia interna alla maggioranza, la sua, che deve averlo messo al centro anche degli scherni dei compagni di scranno. Oggi pomeriggio, infatti, dopo aver lasciato brevemente il suo posto, si è ritrovato la targhetta del proprio nome coperta da un foglietto riportante il nome di Carlo Giovanardi, senatore Ncd tra i più radicali nello scagliarsi contro liberalizzazioni e “libertini”.

Presutti se n’è accorto solo quando qualcuno gli ha chiesto di mettersi in posa (per poi scattare una foto che lo stesso Democratico ha postato su Facebook), poi ha chiesto la parola al presidente del consiglio comunale per ricordare all’aula, soprattutto alla metà a cui appartiene, la sua natura “eterodossa” all’interno di una maggioranza che fatica ad andare oltre gli ordini di scuderia.

Con circa 400 emendamenti da discutere e votare, intanto, la discussione è stata aggiornata a mercoledì prossimo.

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