Pescara, niente progetto senza PalaRegione

comune_pescaraPescara.La Commissione Gestione del Territorio ha ufficialmente decretato stamane l’annullamento del maxi-intervento previsto all’interno dell’Ambito C della delibera di indirizzo denominata ‘PalaRegione’ approvata dalla passata amministrazione comunale di centro-sinistra. Si tratta di un vasto progetto residenziale e terziario che avrebbe interessato circa 15mila metri quadrati di superficie situati sempre tra via Tiburtina e via Lago di Campotosto, proposto dalle società Cielo Alto e Iniziative. Il progetto era strettamente connesso alla realizzazione dei nuovi Palazzi della Regione Abruzzo ed essendo venuto a cadere tale intervento, in quanto l’area è stata ricompresa nel Piano di rischio aeroportuale, automaticamente sono venuti meno gli altri tre ambiti di intervento”. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione consiliare Gestione del Territorio Gianni Santilli al termine della seduta.
“All’ordine del giorno – ha spiegato il Presidente Santilli – c’era l’esame degli interventi previsti nel programma proposto da Cielo-Alto e Iniziative, 15mila metri quadrati di opere di cui 4.773 metri quadrati destinati a residenziale e 2.295 a terziario. Un progetto che di fatto andava a modificare sensibilmente le previsioni del Piano regolatore generale, assorbendo ad esempio anche 600 metri quadrati, di proprietà dell’Ater, destinati inizialmente a edilizia residenziale popolare, e poi convertiti semplicemente in edilizia residenziale. Non solo: l’Ambito C aveva praticamente ridisegnato l’area d’intervento rispetto a quanto riportato nel Piano regolatore nel suo complesso, comunque lasciando presupporre anche passaggi di attuazione più lunghi e tortuosi. Ma a far decadere automaticamente l’Ambito, con le proposte allegate, è stato l’annullamento del progetto di realizzazione dei nuovi Palazzi della Regione previsti proprio tra via Tiburtina e via Lago di Campotosto: quella superficie è infatti stata ricompresa nel Piano del rischio aeroportuale dov’è dunque vietata la realizzazione di edifici sensibili, come scuole, ospedali e uffici pubblici. La stessa amministrazione comunale, dopo aver bloccato quell’intervento, ha però già accelerato le procedure per la redazione del Piano particolareggiato 7, relativo dunque alla stessa area di intervento, dove andremo a individuare i nuovi terreni da destinare alla struttura regionale. Intanto la revoca dell’intervento cardine ha di fatto provocato la decadenza degli altri tre ambiti d’intervento, vanificando a questo punto i progetti che i rispettivi proponenti dovranno eventualmente rivedere, rivisitare, rimodulare e decidere autonomamente se presentare in futuro ulteriori proposte all’amministrazione comunale o meno”.

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