Pescara, vertice per Strada-Pendolo. Critico il Pd

alfredo-dercolePescara.Gli uffici tecnici del Comune di Pescara dovranno ripristinare la bretella in uscita dall’asse attrezzato in via Aterno, cancellata dal Piano relativo alla realizzazione della Strada-Pendolo. Non solo, entro quindici giorni al massimo gli stessi tecnici comunali dovranno individuare e presentare alla Commissione Lavori pubblici la soluzione progettuale più opportuna per raccordare di nuovo i due bracci della stessa Strada-pendolo, oggi completamente sfasati rispetto alle previsioni originarie del Piano regolatore generale, redatte prima del 2005, restituendo continuità a un asse stradale assolutamente strategico per la città. Tali previsioni dovranno essere tempestive e immediate per non rischiare di perdere i fondi Fas destinati a finanziare l’infrastruttura”. Ad annunciarlo, questa mattina, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pescara Alfredo D’Ercole e il Presidente della relativa Commissione consiliare Armando Foschi al termine del vertice odierno fissato per riesaminare il caso della strada-pendolo emerso nel corso delle ultime riunioni. All’incontro erano presenti il presidente della commissione Grandi Infrastrutture e Mobilità, Adele Caroli, il dirigente del settore Lavori Pubblici, Tino Taraborrelli, il responsabile del procedimento, Valeriano Mergiotti e il dirigente del settore Mobilità, Fabrizio Trisi.
“Obiettivo della nuova amministrazione comunale – hanno spiegato l’assessore D’Ercole e il Presidente Foschi – è innanzitutto quello di restituire la piena funzionalità alla Strada-pendolo che di fatto rappresenta un asse viario di notevole  rilevanza strategica con un ruolo estremamente delicato, ossia quello di decongestionare la viabilità nel centro urbano, eliminando le auto da corso Vittorio  Emanuele, garantendo un collegamento diretto tra la parte sud-ovest e quella nord della città. Nei giorni scorsi gli uffici tecnici hanno fatto rilevare dall’esame delle carte alcune gravi incongruenze che di fatto, nel corso degli anni, hanno stravolto il programma di intervento originario, rischiando di snaturare gli obiettivi stessi che hanno determinato la costruzione della struttura. Innanzitutto è sparito dalle carte il raccordo diretto tra il braccio nord e quello sud dell’asse ancora previsto nel Piano regolatore: in sostanza il braccio sud, progettato a quattro corsie, arriva in via Aterno dove doveva collegarsi direttamente con la parte nord, conservando la propria finalità di asse di scorrimento veloce, senza interferenze con il traffico urbano. Invece dall’esame delle carte è emerso che, già con delibera del 2005, il braccio nord è stato deviato, spostato circa dieci metri verso il mare per dirottarlo sulla rotatoria progettata in via Aterno, dove però la strada si riduce a due corsie, creando un collo di bottiglia che andrà a paralizzare quella parte della città. Non solo: dalle carte è sparita una delle quattro nuove rampe inserite per l’uscita e l’ingresso dall’asse attrezzato in via Aterno. In sostanza è stata cancellata la bretella in uscita dall’asse attrezzato sempre sulla rotatoria di via Aterno, per l’accoglimento parziale di un’osservazione al progetto presentata da un privato: su un terreno di proprietà del privato era infatti stato previsto inizialmente il rondò, con relativo esproprio della superficie, procedura bloccata proprio dall’osservazione con conseguente eliminazione della rampa. Stamane però la Commissione, dopo un confronto tra i nuovi responsabili del progetto e il vecchio Responsabile del procedimento – hanno proseguito l’assessore D’Ercole e il Presidente Foschi – ha assunto due determinazioni: innanzitutto dovrà essere subito ripristinata la bretella di uscita dall’asse attrezzato in via Aterno per garantire l’ingresso privilegiato in città, portando anche avanti le procedure d’esproprio, se necessarie, per la realizzazione delle opere previste. Inoltre per le prossime due settimane i progettisti comunali dovranno chiudersi nelle proprie stanze per individuare la soluzione tecnica più opportuna per ripristinare il vecchio raccordo diretto tra il braccio sud e quello nord della strada-pendolo, come previsto nel Piano regolatore, restituendo continuità viaria all’asse di scorrimento, senza interferenze con il traffico cittadino. Tra l’altro sia il collegamento diretto tra le due ramificazioni del pendolo, sia la quarta bretella dell’asse attrezzato sono compresi nel Progetto preliminare della stessa strada-pendolo che ci ha permesso di ottenere il finanziamento con Fondi Fas, e qualunque variazione dovrebbe essere inserita anche nello stesso progetto preliminare per essere sottoposto a nuove approvazioni, ossia ancora un anno di ritardi. A questo punto saranno gli uffici a doverci presentare, tra quindici giorni, la soluzione a tali problematiche, soluzioni che non potranno ridursi a una semplice sovrapposizione di progetti com’è accaduto sino a oggi, reinserendo la quarta rampa dell’asse anche nel Piano Triennale dei Lavori pubblici con la massima urgenza, per non arrivare alla scadenza dei termini per l’erogazione dei fondi Fas”.corneli

La posizione del Pd. “Si è manifestata – si legge in una nota di Florio Corneli – la necessità di reinserire la rampa all’interno del piano di lavoro, così come era stato in principio deciso, in più è emerso che non solo ci sono le condizioni per mantenere le previsioni delle quattro corsie sulla strada Pendolo, ma addirittura ci sono le condizioni per portare a quattro corsie anche  Via Aterno. Ancora una volta questa amministrazione ha evidenziato grandi carenze nell’approfondimento di tematiche importanti per la città e la scarsa volontà di trovare delle soluzioni che semplificherebbero la vita dei cittadini. Il centro destra risulta talmente accecato dal bisogno di individuare le colpe della precedente amministrazione che non riesce ad impegnarsi a pieno nella risoluzione di problemi, anche se a portata di mano”.
Le dichiarazioni del consigliere del Pd Corneli sono state categoriche, “va mantenuto l’assetto del progetto originario con la rampa e lo svincolo alla rotatoria previsti. Del resto si tratta di problemi tecnici le cui soluzioni sono facilmente individuabili e altrettanto risolvibili”.

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