Pescara, il ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare in scena al Circus

Pescara. In scena al Circus il ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare, a cura del regista William Zola, nell’ambito del progetto Torre del Bardo, realizzato in sinergia con il Teatro Stabile d’Abruzzo e la Laad.

Lo spettacolo si terrà giovedì 12 aprile alle ore 21:00 ed è stato presentato in Comune dall’assessore alla Cultura, Giovanni Di Iacovo; dal regista Zola, insieme con gli attori; da Margherita Cordova e Vera De Gregoris, rispettivamente figlia e moglie del fondatore della Laad, Gianni Cordova che ha ideato la rassegna.

“Si rinnova per la prima volta su un palcoscenico e non al parco Villa Sabucchi, per una speciale edizione, il sodalizio riuscito con la Laad, che è un esempio di come la cultura possa essere promossa in ambiti anche sociali”, ha affermato l’assessore Di Iacovo. “La Laad ha avuto un’intuizione forte per rivitalizzare uno dei polmoni verdi della città, perché i parchi oltre ad essere belli e curati devono essere anche vissuti e il Sabucchi ha una tradizione viva e intensa per la cultura che va felicemente avanti da tanti anni”.

“Il cast vede attori che calcano le scene da anni che ad ogni edizione si apre ai giovani e a quanti vogliano fare un’esperienza teatrale intensa”, prosegue il regista Zola. “E ai più talentuosi abbiamo voluto dare la soddisfazione di andare in scena su un palco come il Circus, ma non è escluso che, proprio per il portato sociale della Laad, porteremo il progetto in giro nei quartieri perché questo tema interessa tutti e può essere compreso da tutti”.

“Con lo spettacolo Shakespeare ha aperto un ciclo che si chiude con l’Enrico VIII ed è per questo importante e attuale lo sguardo anche sulla politica di oggi. Faremo un viaggio nella nostra coscienza etica e morale per fare qualche riflessione in più: è un’occasione che non capita ogni giorno e che invito tutti a sfruttare venendo allo spettacolo”.

“L’opera pone l’accento più di altre sui punti di vista delle varie figure”, dice Margherita Cordova, “Non c’è un vero protagonista, quindi è un’opera copernicana che spacca il pubblico che si mette nei panni delle diverse parti recitanti. Qui non c’è un bene assoluto, anche se il tema della libertà è centrale, l’uomo che è libero, artefice del proprio destino e che deve affermarsi fra tanti, in una realtà che ferisce, tradisce, delude, uccide, perché vivere non è mai una cosa che va data per scontata e spesso rischiamo di perderla per il capriccio di qualcuno”.

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