Pescara, convegno Nazionale Città e Territori nei progetti di Riforma Legislativa senza architetti e ingegneri

Pescara. La legge fondamentale urbanistica italiana, tuttora vigente, risale al 1943. Attualmente sono depositati in Parlamento diversi Disegni di Legge che, in qualche modo, riguardano tematiche inerenti l’attività edilizia ed urbanistica, e la VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici del Parlamento, sta lavorando ad un tentativo di testo unificato.

Uno di questi progetti di legge, il DdL presentato nel luglio scorso dal ministro Lupi “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e di trasformazione urbana”, si pone l’obiettivo di predisporre un quadro normativo unitario in grado di rinnovare le norme urbanistiche ed edilizie di interesse nazionale, risalenti alla Legge Urbanistica Nazionale del 1942, la legge che dagli anni quaranta del secolo scorso si pone come scenario di riferimento per i processi di trasformazione urbana e territoriale nel nostro Paese.

Vista l’importanza e la valenza multidisciplinare che questo processo di riforma legislativa viene ad assumere, anche in considerazione dell’attuale contesto temporale (crisi del settore delle costruzioni, fragilità idrogeologica del territorio, necessità di rigenerazione urbana, etc.) il Dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, ha deciso di organizzare, il 5 dicembre prossimo, dalle ore 9.00, nella sede del Dipartimento in viale Pindaro, un Convegno Nazionale su queste tematiche invitando a partecipare autorevoli esponenti del mondo della politica, dell’accademia, degli istituti di ricerca, degli operatori del settore, e delle associazioni scientifiche ed ambientaliste.

Incomprensibilmente, però, al tavolo dei relatori non sono stati invitati gli ordini professionali di architetti e ingegneri, che rappresentano, istituzionalmente, i professionisti che lavorano, quotidianamente, con le tematiche affrontate nel convegno. Semplice dimenticanza o un segnale della divisione tra attività accademica e professionale? Divisione che, probabilmente, è uno dei problemi da affrontare se si vuole uscire dalla profonda crisi del settore della pianificazione urbana e dell’edilizia, crisi che ha prodotto, anche grazie a norme inadeguate, un crescente consumo di suolo, il disordine urbano e la scadente qualità degli interventi edilizi e infrastrutturali che caratterizza le nostre città.

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