La Street Art di Millo ha pienamente soddisfatto il comune di Pescara

Si è tenuta questa mattina, nell’Aula Magna Federico Caffè dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, una tavola rotonda dedicata alla Street Art, ospite Francesco Giorgino, noto in tutto il mondo come Millo.

Millo, nel Comune di Pescara ha recentemente portato a termine “Dream”, opera dedicata alla capacità di sognare che ha preso vita sulla facciata di una palazzina Ater di via caduti per Servizio, a Fontanelle.

“L’esperienza fatta con Millo è bella e positiva – racconta il sindaco Marco Alessandrini – Vederlo operare manovrando anche il suo cestello per riempire di bellezza i quasi 300 metri quadri di muro che aveva davanti a sé è stato emozionante: sia per chi è abituato a cercare l’arte, sia per quanti se la sono ritrovata a casa. Sono stati otto giorni speciali quelli vissuti lì, con il suo murale è riuscito a fare di Fontanelle una cartolina! Un lavoro che è l’inizio di una riqualificazione più ampia della zona”.

“Tre sono le cose che mi fanno felice di questa giornata – così l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – La prima è aver trasformato la felice intuizione di dare spazio alla street art bell’inizio di qualcosa pronto a crescere ancora, in tal senso il dialogo che si è instaurato tra Pepe Collettivo, locomotiva culturale di questi ultimi anni, e l’Università è un grande passo; l’altra riguarda le iniziative che la D’Annunzio sta portando avanti a favore della riqualificazione del nostro territorio, una collaborazione stretta che abbiamo cercato e voluto come Amministrazione sin dall’inizio del nostro cammino; la terza è il murale di Millo, che è un punto di partenza che invita la città, tutta la città, comprese le periferie, a godere della bellezza e a chiederne ancora. Anche i quartieri emarginati hanno bisogno della bellezza e murali come questi contribuiscono alla loro riqualificazione, anzi ne sono l’inizio, come in questo caso”.

“C’è un risveglio dell’interesse sul mondo dell’arte – aggiunge Paolo Fusero, Direttore Dipartimento di Architettura – come facoltà abbiamo istituito una laurea honoris causa ad Ettore Spalletti ed a Millo auguriamo una carriera simile al nostro conterraneo che ha deciso di vivere e lavorare qui. La street art, in questo momento, è molto studiata perché permette la rigenerazione urbana di quartieri periferici come Fontanelle che hanno un gap di identificazione: in questi luoghi non c’è quel senso di appartenenza che invece la street art è capace di restituire.”.

“Con Dream, ho deciso di lasciare qualcosa alla mia città di adozione ed alle persone che contano per me – ha raccontato poi Millo – Quando ho iniziato l’opera, non avevo avuto molto tempo per pensare, eppure le idee che sono emerse sembra fossero rimaste lì a decantare dentro di me per anni. Ho deciso di utilizzare un oggetto della tradizione abruzzese, il tritacarne, e ho voluto dare un messaggio di speranza a quelle persone che pare l’avessero persa. Potrei scrivere un libro sulle esperienze che mi sono capitate con le persone abitanti dei quartieri o delle strutture dove ho lavorato. Una tra tutte quella presso un carcere minorile dove gli adolescenti mi lasciavano dei “pizzini” da portare ai loro familiari in cui chiedevano beni di prima necessita come i vestiti.”

“Con il progetto GRAART abbiamo realizzato opere di street art sull’autostrada più trafficata di Italia – dice Claudio Arcovito Responsabile Comunicazione ANAS – ben 160000 veicoli l’anno, usando l’arte per valorizzare un’infrastruttura simbolo. Fino a questo progetto la cultura era prerogativa del centro di Roma, con GRAART la cultura è andata a riqualificare le periferie, difendendole da atti di vandalismo e degrado”.

“Insieme si potrebbe studiare un modo per far diventare la città uno dei più grandi musei a cielo aperto della street arte – le conclusioni al Presidente di Pepe Collettivo che, dopo un’analisi attenta della struttura delle città e delle superfici su cui poter intervenire, lancia un invito all’Università, cogliendo l’interesse dell’Anas – A Pescara, siamo stati avanguardisti, realizzando murales sui muri della Stazione Vecchia che poi è stata abbattuta. Se avessimo mantenuto quelle opere adesso staremmo già avanti rispetto alle altre città.”

“Invito i ragazzi a non abbandonare mai la curiosità – questo il messaggio di Enzo Calabrese alla platea, lui è tra i professori di Millo, ex studente della D’Annunzio – bravi si diventa, come Millo, quando come lui non si perde tempo a pensare a cosa e come si fa qualcosa ma a fare e basta. Francesco dimostra a tutti che qualcosa di meraviglioso può accadere senza crearsi troppe aspettative”.

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