Pescara, le opere di Flavio Sciolè in mostra all’Aurum

Pescara. Due giorni dedicati ai 25 anni di carriera di Flavio Sciolè, video artista e performer italo-croato riconosciuto a livello internazionale.

Domani, venerdì 24 marzo alle ore 18:00 all’Aurum sarà inaugurata la mostra “Ceremony for Sciolè. Sussidiario Antilogico di un Antiartista”, curata da Silvia Moretta;

nelle due giornate della mostra-evento, il 24 e 25 marzo, dalle ore 18:00 alle ore 23:00, verranno proiettati 100 video di Flavio Sciolè, per un totale di oltre 10 ore di proiezione, con 33 prime visioni; i video spaziano nelle varie zone attraversate dall’artista: i cicli “Beat” noti a livello internazionale, la videopoesia, i videoclip sperimentali girati per gli “Oblomov”, i video storicizzati “Kristo 33”, “Giuda”, “Delirium” e “Aman4aman”;

saranno inoltre proiettati 4 documentari, quello su Dan Fante e il trittico su Alberto Grifi, Renato Polselli e Romano Scavolini girati da Sciolè nell’ambito del Festival di cinema sperimentale “Visioni sconsigliate” da lui ideato e curato a Pescara nel 2004;

la Sala Michelucci dell’Aurum accoglierà, inoltre, l’installazione inedita “Dell’Arte Morta o Della Morte dell’Arte”.

A corredo delle proiezioni, si terrà l’esposizione di locandine e mostra dei ritratti di Sciolè della fotografa Chiara Francesca Cirillo, che andranno ad incrociarsi con le poesie dell’artista. La Kutmusic, label pescarese, nei giorni dell’evento rilascerà su SoundCloud alcuni rari pezzi di Sciolè tratti dal proprio archivio.

In occasione dell’inaugurazione, venerdì 24 marzo alle ore 18, saranno presenti l’artista, Flavio Sciolè; l’assessore alla Cultura, Giovanni Di Iacovo; il giornalista, Maurizio di Fazio (Repubblica/L’espresso); la curatrice e critico d’arte, Silvia Moretta.

“E’ sempre bello tornare in una delle due patrie artistiche”, dice Flavio Sciolè. “Io ho cercato sempre di sviluppare un discorso intenso nel mostrare gli stati d’animo dell’uomo contemporaneo, le sue fragilità e la condizione degli artisti di oggi costretti a sopravvivere malamente e dei giovani artisti che stentano a trovare una strada e ai quali viene chiesto di lavorare gratis. Dalla mia posizione che dopo 25 anni è privilegiata rispetto a quella di chi comincia ora, voglio stendere la mano ai giovani di talento che sono costretti ad espatriare per esprimersi. Viviamo un momento in cui l’ingoranza domina, in cui il talento va affermato e riconosciuto”.

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