Una sceneggiatura sui veleni di Bussi vince il Festival del Cinema Indipendente di Roma

Bussi sul Tirino. Una sceneggiatura sul dramma dell’inquinamento di Bussi vince il RIFF 2016, il Festival del Cinema Indipendente di Roma. Le due autrici abruzzesi, Simona Barba e Gisella Orsini, si affermano con Veleno nelle Gole, la loro opera prima.

Veleno nelle Gole vince il premio come migliore sceneggiatura per lungometraggio al RIFF – Rome Indipendent
Film Festival, uno dei più prestigiosi premi d’Europa per il cinema “Indie”. Le autrici Simona Barba e
Gisella Orsini hanno ritirato il premio sul palco del Cinema Europa di Roma nella serata conclusiva di giovedì
1 dicembre, che ha visto come ospite d’onore il Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel.

Si tratta di un riconoscimento importante che prelude alla possibilità di realizzare una grande produzione cinematografica basata su Veleno nelle Gole, testo da cui hanno tratto un romanzo con lo stesso titolo e che risulta tra i più apprezzati e venduti del 2016 (Veleno nelle Gole – RCE Riccardo Condò Editore). Una vittoria che riveste
un significato particolare, sia per il tema trattato sia per il fatto che le autrici hanno partecipato al Festival con la
loro opera prima.

La Giuria del Festival, giunto alla sua XV edizione e che può definirsi a buon diritto il premio Oscar del cinema
“Indie” italiano, ha premiato l’impegno civile delle autrici che, nell’affrontare il tema dei terribili effetti dell’inquinamento provocato dai siti industriali sull’uomo e sull’ambiente, sono riuscite a tratteggiare un vivido affresco dell’Italia degli anni ’70, ambientando la loro narrazione in Abruzzo, come luogo simbolo di tutte le terre violentate da un’ideologia industriale che sacrificava tutto e tutti in nome del cosiddetto progresso.

LA STORIA

Anni ‘70. Un incidente nello stabilimento industriale dove lavora come chimico e altri avvenimenti drammatici travolgeranno la vita di Lorenzo, che non riuscirà più a placare il suo bisogno di giustizia e di conoscenza. Una verità scomoda lo porterà a scontrarsi con la complicità silente di una cittadinanza che, di fronte al rischio della perdita del lavoro, sceglierà di rinunciare persino alla salute. Una lotta contro un mondo avviato verso lo sviluppo a tutti i costi.

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