Pescara, IndieRocket Festival sfrattato: concerti a Le Naiadi e a pagamento. L’appello degli organizzatori

indierocketPescara. L’IndieRocket Festival, manifestazione musicale internazionale che in 7 anni ha raccolto in città circa 35mila spettatori, a due mesi dalla sua ottava edizione si ritrova sfrattato dal Parco Di Cocco, la sede che l’ha ospitato negli ultimi due anni. E parte l’appello degli organizzatori alla cittadinanza: “Chiedete al sindaco perché ci abbandona”.

Non solo un evento conosciuto in tutto il territorio nazionale ed estero, che nelle sue sette edizioni ha accumulato 35mila spettatori, di cui circa 20mila nelle ultime due edizioni (cifre elevatissime per il genere, la musica indipendente, che in Italia e soprattutto in Abruzzo stenta a trovare paradisi larghi), riscontrando una crescita costante di pubblico e attenzione da parte dei mezzi di comunicazione. Ma anche una fonte di un indotto sul territorio: lavoro per i settori di logistica, albergatori, ristorazione e comunicazione. Proprio le ultime due edizioni si sono tenute nel parco pubblico dell’ex caserma Di Cocco; struttura che veste a pennello il festival: ampi spazi per palco, backstage, stand, chioschi e soprattutto una distesa verde per il pubblico; peraltro situata in una zona decentrata dalla possibile congestione del centro cittadino, e in zona universitaria. Un’ottima occasione per riunire il pubblico più giovane di Pescara e verso Pescara da fuori, oltre che, ricordiamo, un evento culturale totalmente gratuito.

Quest’anno, però, gli organizzatori si trovano a dover affrontare il diniego da parte  dall’Amministrazione comunale per la concessione del Parco Di Cocco e di un contributo economico per la realizzazione del Festival. “Il Parco è stato sempre riconsegnato in perfetto stato, non sono mai stati registrati danni a persone o cose, non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico. Gli orari, determinati da ordinanza comunale, sono sempre stati rispettati. Gli spettatori – tra i quali, lo ricordiamo, molti residenti della zona – si sono sempre caratterizzati per un comportamento civile e collaborativo”, afferma in una nota l’associazione organizzatrice Skyline Lab, che trova quindi quantomeno “stravagante averci negato lo spazio proprio ora. Soprattutto non abbiamo ricevuto dall’Amministrazione comunale in carica alcuna spiegazione plausibile. Semplicemente ci è stato detto: ‘No’. Anzi, per meglio dire, non ci è ancora stata data una risposta ufficiale alla nostra domanda protocollata il 25 marzo scorso. Il Festival ha sempre beneficiato di un contributo pubblico da parte del Comune (coprendo per circa il 40% le spese complessive) a prescindere dai diversi governi ed assessori che si sono succeduti. Ci chiediamo perché sia stato deciso di interrompere un proficuo rapporto di collaborazione, anche qui senza addurre alcuna motivazione.”

Non una protesta a fini lucrativi, quella della Skiline Lab, bensì una difesa della “vocazione turistica a carattere soprattutto giovanile che vanta la città in cui viviamo”. “Allora perchè si abbandona un Festival che ha tutte le carte in regola per essere riconosciuto a pieno titolo come evento che promuove il nome della Città di Pescara, accoglie migliaia di ragazzi, tanto da essere consolidato come appuntamento atteso dalla popolazione giovanile del nostro territorio? Perchè si abbandona un evento che è sana aggregazione, buona musica e convivialità?” chiedono gli organizzatori. A ragione, dato che per tutto l’anno si tengono concerti nei club live pescaresi correlati al concertone estivo. Nessuna paura, però! “Siamo intenzionati ad andare avanti anche quest’anno”, rassicurano dalla Skyline Lab, “Non vogliamo che vadano dispersi energie, impegno, passione e contributo nostro e dei tanti sostenitori e volontari che nel tempo si sono cimentati con l’organizzazione del Festival”.

Ecco quindi due importanti decisioni. Spostare il Festival al Parco delle Piscine Le Naiadi e modificare, purtroppo, la natura del Festival da gratuito a pagamento, introducendo un biglietto di ingresso a 5 euro e un abbonamento a 7 euro per le due serate previste. La ragione è presto trovata: Le Naiadi è una struttura privata, e chi la gestisce certo non campa d’aria, ma riscuote l’affitto. Certo, non sarà lo stesso: rispetto al Parco Di Cocco, Le Naiadi sono ben più fuori portata; ma l’Organizzazione non si scoraggia: “Per gli universitari in zona Stadio stiamo predisponendo dei bus navetta”, fanno sapere, “La zona, poi, è facilmente raggiungibile in bicicletta. Il Parco Le Naiadi, inoltre, è a 50 metri dal mare. Insomma, sarà un piacere trascorrere lì le serate del Festival”. Le polemiche, quasi certamente, si sposteranno da quartiere a quartiere, ma di certo non andranno scemando; con l’inizio della bella stagione la riviera nord si riempie di persone che frequentano le discoteche sulla spiaggia, e con esse arrivano anche le automobili e le annose liti sui parcheggi; la densità che aumenterà nei due giorni del Festival cosa comporterà? E non si ritornerà, quindi, a ripercorrere le orme della stessa polemica che i vertici della Circoscrizione PortaNuova lanciarono dopo lo scorso festival, denunciando il caos-parcheggio nei pressi del Parco, e un’ingente quantità di rifiuti lasciati nell’ex caserma?

 

Polemiche a parte, “La questione non è solo burocratica o economica”, prosegue l’associazione, che lancia un appello a tutti i sostenitori dell’IndieRocket Festival: “Contiamo sull’impegno e sulla collaborazione del nostro pubblico e di chi negli anni ci ha stimolato, incitato e sostenuto. Chiediamo di sostenerci per non disperdere questa esperienza, acquistando biglietti e abbonamenti in prevendita (da subito) per avere un fondo per anticipare le spese. Chiediamo di aiutarci a sensibilizzare il Sindaco e la Giunta inviando mail a sindaco@comune.pescara.it con in oggetto “c.a. Sindaco – IndieRocket Festival 2011” e nel corpo della mail “Perchè il Comune di Pescara abbandona l’IndieRocket Festival?”.

Daniele Galli


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