Pescara, il progetto di teatro terapia per i pazienti di psichiatria

Pescara. Tre repliche, a partire da venerdì 22 gennaio, per il nuovo spettacolo della Compagnia dei Guasconi dal titolo ‘Pensaci bene. Non avere fretta’, dedicato alla malattia mentale e parte integrante della rassegna teatrale In-visibili, incentrata su situazioni umane, esistenziali e patologiche.

In scena, accanto ai tre attori della compagnia, anche operatori e pazienti seguiti dall’associazione Percorsi: lo spettacolo è infatti una riuscita sinergia di cui è parte integrante anche la direzione sanitaria della Asl.

Si andrà in scena presso la sede del Piccolo Teatro Guascone, in via dei Marsi 41, alle ore 20:30.

Durante la conferenza di presentazione dello spettacolo, si è anche parlato del progetto di teatro-terapia sostenuto dalla Asl di Pescara, con l’associazione Percorsi.

“Il messaggio dell’attività teatrale deve dare al paziente la consapevolezza che non è una persona da non mostrare”, ha affermato Sabatino Trotta, medico alla direzione sanitaria della Asl e per anni a capo del Centro di salute mentale di Pescara. “L’Attività teatrale è importante per i pazienti di psichiatria; è diventata un Progetto obiettivo nel 2012, perché se riusciamo a dare loro la consapevolezza che la loro azione li avvicina alla ‘normalità’, abbiamo ottenuto il nostro vero risultato: scardinare la convenzione che sono soggetti da nascondere”.

“La malattia mentale è sempre più diffusa, secondo l’OMS nei prossimi vent’anni interesserà varie forme circa il 30 per cento delle persone, ma è difficile arrivare a tutti, perché la patologia si nasconde”, ha affermato Eugenio Di caro, presidente di Percorsi. “Noi cerchiamo di arrivare ad un’integrazione che significa non raggruppare i malati e fargli fare attività, ma aiutarli ad affrontare gli altri attraverso varie strade: il teatro, la vita sociale e anche lo sport. I risultati sono straordinari, lo spettacolo ne darà un esempio concreto”.

“Con noi sono in scena i malati che vestono un duplice ruolo, di attori e di malati, perché fossero i primi a manifestare il proprio problema davanti a tutti e se alcuni hanno avuto difficoltà, altri grazie alla recitazione si sono sciolti”, ha illustrato la regista, Raffaella Cardelli. “Sul palco diamo luce, parliamo, facciamo diventare visibili problemi che riguardano tantissime persone, ma che restano altrimenti invisibili per l’impossibilità di fare prevenzione in questo mondo. Nello spettacolo ci sono 7 ragazzi, la psicologa dell’associazione Beatrice Massacesi e tre attori Guasconi oltre me, Andrea Costanzo, Viola Carboni e con voce fuori campo Orazio Di Vito. La storia racconta l’avventura di un gruppo di pazienti che da soli salvano l’ospedale psichiatrico che rischia di venire distrutto”.

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