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Pescara ricorda Pasolini: l’attualità della sua figura a quarant’anni dalla morte

Pescara. Quarant’anni fa, precisamente il 2 novembre del 1975, veniva assassinato uno dei pochi intellettuali dallo spirito lucidamente critico che l’Italia abbia mai avuto. Si tratta di Pier Paolo Pasolini, opinionista, poeta, regista e narratore dell’Italia del suo tempo – gli anni ’50 – e in buona parte anche del nostro.

In collaborazione con i circoli Arci della città, il Comune ha presentato quest’oggi un ciclo di iniziative che avranno Pasolini come protagonista: in veste di regista, presso il circolo Arci Maze, dove si terrà una rassegna cinematografica che sarà altresì proiettata presso il cinema Ariston di Penne; in veste di poeta e letterato nel corso del prossimo Festival delle Letterature dell’Adriatico, dove ci sarà un momento culturale a lui dedicato: Pasolini fu anche un grande studioso dei testi del Pascoli, oltre che appassionato linguista.

“E’ importante, nel quarantennale, analizzare qual è stato il lascito e come può essere attuale il pensiero di uno dei maggiori pensatori del Novecento”, ha affermato Valerio Antonio Tiberio, presidente dell’Arci di Pescara.

Soprattutto, l’attenzione sarà focalizzata sulle tematiche delle borgate metropolitane, affrontate da Pasolini durante il periodo trascorso all’interno delle borgate romane, al fine di ricavare un ritratto sociologico di quei quartieri; il lavoro pasoliniano vuole così essere spunto di riflessione e linea guida per cogliere i problemi delle nuove periferie.

“Quello che lui scriveva negli anni ’70 è diventato realtà, 30 anni e 40 anni dopo e per questo è necessario parlarne. Proseguiremo la nostra elaborazione e proposta con un programma di iniziative dal titolo “40 + 1” che intenderà stilare un bilancio di ciò che attorno alla sua figura si è sviluppato in occasione del 40° anniversario della sua morte. Proprio a partire da Casarsa e dal territorio friulano coinvolgeremo una serie di figure che possano restituirci quindi un pensiero e una discussione un po’ più lontani dai riflettori della ricorrenza, per far affiorare quel fiume carsico degli spunti e delle poetiche che ancora oggi possono essere guida nel tempo del contemporaneo”.