Pescara, l’Aterno-Manthonè sbarca all’Expo, progetto gemellato con un istituto della Turchia VIDEO

PESCARA Primato mondiale per l’Istituto tecnico statale ‘Aterno-Manthoné’, che ha preso parte al progetto ‘Tie 2015’ (Together in Expo 2015) promosso dal Miur, in collaborazione con Expo Milano e Padiglione Italia. Il progetto, che ha registrato ben 2.767 partecipazioni da parte di scuole superiori di ogni Paese, consisteva nella realizzazione da parte degli studenti di iniziative volte alla tutela della natura.

La scuola pescarese ha saputo distinguersi con l’ideazione di un progetto di solidarietà Everything you put into Earth comes back to you (Qualsiasi cosa metti nella Terra, la Terra te la restituisce), realizzato in gemellaggio virtuale con la scuola privata ‘Metu Ulkem’, di Manisa, in Turchia.

Gli alunni di entrambe le scuole hanno infatti trasformato un prodotto tipico della loro terra in un elemento di solidarietà che, oltre a valorizzare il prodotto stesso, attiva un’importante rete di sostegno reciproco.

I ragazzi dell’ ‘Aterno-Manthonè’ hanno ideato un progetto dedicato alla produzione, diffusione e vendita delle mandorle zuccherate, prodotta dalla cooperativa ‘Le tradizioni’ in collaborazione con la Casa circondariale di Pescara. In carcere infatti è attivo già da tempo un laboratorio dedicato alla produzione di questo buonissimo dolce, che viene prodotto anche grazie all’impegno dei detenuti coinvolti nel progetto di recupero e reinserimento lavorativo fortemente voluto dal direttore della Casa circondariale, Franco Pettinelli.

L’Aterno-Manthoné, diretto da Antonella Sanvitale, oltre ad avere un corso d’insegnamento attivo presso la Casa circondariale, ha collaborato anche nella produzione delle mandorle dolci all’interno del laboratorio presente nel carcere. Gli studenti, poi, si sono impegnati anche a promuovere e vendere il prodotto, diffondendolo nel bar e nei distributori automatici della scuola, durante manifestazioni sportive ed eventi pubblici.

Parallelamente, in Turchia, nella città di Manisa, l’istituto ‘Metu Ulkem’ si stava attivando con un altro prodotto della terra: l’ulivo; se abbattere un albero equivale a togliere ossigeno alla terra, abbattere un intero uliveto per far posto ad un complesso residenziale in cemento equivale a perdere un patrimonio.

E’ quanto accaduto all’uliveto posto di fronte all’istituto ‘Metu Ulkem’, completamente raso al suolo; però, laddove qualcuno porta distruzione, c’è sempre qualcun altro pronto a portare rinascita: i ragazzi della scuola, infatti, hanno recuperato gli oli di scarto dell’uliveto, fabbricando dei piccoli saponi a base di olio di oliva.

La produzione dei saponi si è svolta con l’aiuto di collaboratori speciali: gli alunni dell’istituto di Zicev, una scuola frequentata da bambini con difficoltà dell’apprendimento, che ha messo a disposizione i propri laboratori, coinvolgendo anche i piccoli allievi nella produzione dei saponi, il cui ricavato sarà devoluto all’acquisto di alberi di ulivo da reimpiantare.

Il progetto gemellato sarà presentato ad Expo a settembre 2015, in un apposito spazio dedicato all’iniziativa.

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