Terme di Caramanico, Pettinari: “Dalla Regione nessuna risposta sulla riapertura”

Pescara. “Una domanda chiara e semplice: quando riapriranno le Terme di Caramanico? Eppure la Giunta regionale non è stata capace di dare una risposta. Ancora una volta abbiamo ascoltato una sciorinata delle cose che, secondo loro, sono state fatte, ma che alla conta dei fatti confermano ancora una volta l’inadeguatezza di ogni azione messa in campo da questo centrodestra, visto che le Terme sono ancora chiuse e non si sa quando torneranno ad aprire le porte a turisti e residenti” lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari al termine della discussione sull’interpellanza che ha presentato oggi in Consiglio regionale.

“Stiamo parlando di una struttura cardine per il turismo termale nel nostro territorio – entra nello specifico Pettinari – Una struttura che garantisce una mobilità attiva verso l’Abruzzo e alla quale la Regione dovrebbe assicurare un sostegno concreto, e non le solite chiacchiere. Senza dimenticare che in ballo c’è anche il futuro di oltre 200 lavoratori e l’indotto economico di un intero comune, che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno lasciando in abbandono dal punto di vista turistico-ricettivo. I lavoratori e gli albergatori di Caramanico non sanno che cosa accadrà domani. Questo è inaccettabile a stagione turistica già avviata. Soprattutto in un’estate in cui il turismo a Km0 farà da padrone, visti gli strascichi dell’emergenza sanitaria che ancora ci portiamo dietro. Dove sono finite le linee guida per tutelare questa importante struttura del pescarese? Dove sono finite le promesse di impegnarsi a tutela di un’intera comunità che sul turismo termale ha basato la propria vita? Probabilmente nel calderone del pressapochismo in cui ormai il centrodestra abruzzese galleggia e nulla più. Noi continueremo a tenere alta l’attenzione perché conosciamo bene il grande valore di Caramanico Terme e del suo circondario, un patrimonio unico per tutta la nostra regione che non può essere svilito da una politica incapace di gestire le concessioni e i servizi” conclude.

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