Rigopiano, l’ex sindaco De Vico interrogato: “Non c’era bisogno della commissione Valanghe

Pescara. “Siamo venuti per dimostrare che non dicevo bugie sul fatto che la Commissione valanghe, da me peraltro istituita, non era più stata convocata proprio per la mancanza di emergenze. I carabinieri forestali hanno prodotto tre fax, risalenti ad un periodo compreso tra il 2010 e il 2013, in cui si diramavano segnalazioni di rischio valanghe 2 e 3, ma non di rischio 4, ovvero di emergenza, come poi sarebbe accaduto soltanto nel gennaio del 2017”.

Così Antonio De Vico, sindaco di Farindola dal 2009 al 2014, si è espresso al termine dell’interrogatorio che si è svolto nel pomeriggio a Pescara, nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano. “Non ci fu convocazione della Commissione valanghe perché non ce n’era bisogno – ha rimarcato De Vico, assistito dalla sorella Raffaella – la stessa prefettura esortava a valutare l’opportunità di convocare la Commissione valanghe, quindi non c’era nessun obbligo, per me o per chi mi è succeduto, di istituire la Commissione”.

L’avvocato Raffaella De Vico ha sottolineato che “la Commissione era convocabile in qualsiasi momento ed esisteva perché lui virtuosamente l’aveva creata esercitando una facoltà. Non esisteva alcun obbligo di istituirla quando lui l’ha creata – ha ribadito il legale – quindi non c’era un obbligo sulla base del quale creare una posizione di garanzia rispetto alla quale si possano individuare delle omissioni”.

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