Province: incontro a Pescara tra Presidenti e parlamentari

Pescara. Il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, coordinatore regionale dell’UPI Abruzzo, ha ricevuto oggi  il presidente nazionale dell’UPI, Achille Variati, presidente della Provincia di Vicenza.

Entrambi di ritorno dall’assemblea nazionale dei Presidenti conclusasi ieri a Bergamo, hanno incontrato Sindaci, Presidenti delle Province d’Abruzzo e parlamentari , per  riflettere insieme, a quattro anni dall’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014 n. 56,  sugli effetti di una riforma mancata, che ha avuto un forte impatto sulla comunità e che ha comportato molteplici criticità di carattere istituzionale, organizzativo e finanziario per gli amministratori locali che si sono trovati a guidare i nuovi enti. Sono intervenuti i senatori Alberto Bagnai (Lega Nord), Gabriella Di Girolamo (Movimento 5 Stelle), Luciano D’Alfonso (Pd) e l’on. Camillo D’Alessandro (Pd).

“Siamo pienamente soddisfatti, io e il Presidente dell’UPI Achille Variati, per l’esito dell’incontro avuto con i parlamentari Bagnai, Di Girolamo, D’Alfonso e D’Alessandro, che hanno parlato chiaro e con parole chiave. Penso ora sia tutto più evidente: dobbiamo passare dalle parole ai fatti”.

“L’origine dei problemi che stiamo vivendo sia come amministratori che come cittadini – ha detto  Bagnai-  ha inizio nel terzo capoverso della lettera che la BCE scrisse al Governo nell’agosto 2011, nella quale Mario Draghi auspicava un ridimensionamento concreto di Enti intermedi come le Province. Da quel momento è partita l’opera di demolizione delle Province, sulla base della quale sono state fatte delle scelte, come la legge Delrio, che ha prodotto disservizi e che deve essere cambiata subito. Non si possono fare riforme con l’idea di fare cassa. L’Italia deve essere governata anche a livello periferico con persone elette democraticamente, per cui alla designazione di un Presidente di Provincia bisogna arrivare per vie politiche”. Anche la senatrice Di Girolamo, pur non rinnegando il parere del Movimento 5 Stelle sulle Province, si è detta disponibile ad approfondire il tema della sicurezza e dei poteri nella gestione della viabilità e dell’edilizia scolastica, la cui mancata manutenzione per insufficienza di risorse sta creando molti problemi ai cittadini. Il senatore D’Alfonso e poi l’on. D’Alessandro, hanno ribadito il loro impegni ad occuparsi del tema, consapevoli che non si possono gestire enti intermedi così vicini ai cittadini senza risorse materiali e umane. “Non basta più chiedere che nelle prossime finanziarie vengano destinate più risorse alle Province: dobbiamo rivedere globalmente l’assetto istituzionale per ridare forza alle Province che sono destinate ad avere un ruolo ben diverso all’interno delle macroregioni” ha detto, tra l’altro, il Governatore Luciano D’Alfonso.

“L’UPI ha avanzato proposte istituzionali che traggono fondamento dall’esperienza di questi anni – ha dichiarato Variati -. L’occasione è stata utile per confrontarsi e per uscire da un isolamento faticoso. Sono convinto che il destino degli enti rappresentati sta a cuore a tutti i parlamentari della regione: ho visto che c’è stata disponibilità ad approfondire ciò che abbiamo avuto modo di illustrare, anche alla luce della piattaforma che verrà avanzata  al Governo, presentata all’assemblea di Bergamo”.

La piattaforma si basa su alcuni punti fondamentali:

  1. La necessaria revisione del sistema elettorale
  2. Il consolidamento e l’ampliamento delle funzioni provinciali
  3. La crisi finanziaria: una emergenza ancora irrisolta
  4. I forti limiti della Legge 56/14 che impongono oggi di tornare ad avere organi politici pienamente riconosciuti, personale qualificato per permettere la piena funzionalità della macchina amministrativa, autonomia finanziaria e risorse necessarie alla piena copertura delle spese per le funzioni fondamentali.

“A breve scelta – ha dichiarato Variati a Pescara – Parlamento e Governo dovranno prendere una serie di decisioni, come quella di tornare ad un sistema di elezione diretta dei Presidenti,  oppure mantenere l’elezione di secondo grado, che deve però essere rivisto totalmente. Qualunque sarà la scelta, l’obiettivo dovrà essere quello di restituire autorevolezza e stabilità agli organi di governo delle Province, che erogano servizi fondamentali per i cittadini”.

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