Pescara, processo Soget: “Il direttore chiese di contattare Sospiri”

“Ludovico mi inviò una e-mail per chiedermi di contattare Sospiri, per una rateizzazione, scrivendo che era un amico del direttore”. Lo ha detto questa mattina, davanti al tribunale collegiale di Pescara, Maria Melpignano, dipendente della Soget che si occupa di rateizzazione dei debiti, ascoltata in qualità di testimone nel processo sui presunti favori ai politici nella riscossione dei tributi.

Per questa vicenda, per fatti compresi tra il 2013 e il 2014, sono imputati il presidente del Consiglio del regionale Sospiri, l’ex sottosegretario alla Giunta regionale Mario Mazzocca, il dg della Soget di Pescara Gaetano Monaco e il responsabile del settore esecutivo Domenico Ludovico, con accuse, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falso e false attestazioni all’autorità.

La Procura ipotizza che Monaco e Ludovico abbiano consentito “immotivate rateizzazioni di un debito” di circa 12mila euro maturato da Sospiri, “in mancanza di istanza proveniente dall’interessato”. Al riguardo Melpignano ha tuttavia precisato che “le rateizzazioni avvenivano quasi sempre con accordi verbali al telefono”.

Il filone del processo che riguarda Mazzocca ha a che fare con un debito di 22.300 euro nei confronti dell’Aca. Secondo l’accusa Monaco, nel 2014, avrebbe fatto cancellare, per “mere ragioni di favoritismo”, l’ipoteca iscritta su un immobile di Caramanico Terme (Pescara), senza che il debito fosse stato saldato. “Ricordo una questione riguardante una bolletta non pagata da Mazzocca – sono le parole dell’ex dg dell’Aca Bartolomeo Di Giovanni, chiamato a testimoniare – Lamentava un consumo eccessivo per un locale adibito a rimessa e chiedeva uno sgravio, segnalando una possibile rottura, ma non so come andò a finire”.

Si torna in aula il 12 novembre.

Impostazioni privacy