Pescara: “Ospedale in piena attività nonostante il Coronavirus”

Pescara. “L’intero apparato sanitario dell’Ospedale civile di Pescara sta dando prova di una grande capacità organizzativo-assistenziale in questi giorni di piena emergenza, assicurando, da un lato, il massimo supporto ai pazienti affetti dal Coronavirus, e, dall’altro, continuando a garantire tutte le prestazioni necessarie in assoluta sicurezza nelle altre necessità assistenziali, a partire da quelle chirurgiche, operatorie e oncoematologiche. In altre parole, l’Ospedale di Pescara c’è con un personale preparato, professionalmente qualificato e, nel rispetto delle normative ministeriali e regionali, proprio grazie alla riorganizzazione degli spazi interni, i pazienti possono continuare a considerare il nostro nosocomio un punto di riferimento d’eccellenza”.

Lo riferisce il capogruppo di Forza Italia Roberto Renzetti, primario facente funzioni del reparto di Urologia proprio nel nosocomio pescarese, tracciando un quadro della situazione all’interno dell’Ospedale di Pescara ‘Santo Spirito’.

“Proprio la riorganizzazione complessiva e preventiva, partita ben prima di entrare nel momento critico dell’emergenza”, spiega Renzetti, “oggi sta permettendo al nostro ospedale di continuare a garantire assistenza a tutti i pazienti, ovvero a quelli colpiti dal virus e a quelli che presentano invece altre patologie, in maniera distinta, separata e sicura. E anche qui scatta l’eccellenza di tutti gli altri professionisti che stanno lavorando ventiquattro ore su ventiquattro per assicurare tutte le prestazioni necessarie, nel rispetto e pur nei limiti imposti dai Decreti ministeriali che si sono succeduti dall’8 marzo in poi e da quelli regionali. Questo significa che in questi giorni il nostro nosocomio è in grado di assicurare, come sta del resto accadendo, la piena attività di tutte le altre discipline per trattare le patologie riguardanti l’intero dipartimento chirurgico, con un blocco operatorio, pur tra enormi sacrifici,  funzionante, l’intero dipartimento oncoematologico e materno-infantile e quello diagnostico-radiologico, oltre che le urgenze e le emergenze, dunque parliamo di tutte le attività che rientrano nella classe A e che vanno assicurate proprio per la tutela del diritto alla salute dei cittadini”.

“Con la struttura sanitaria”, conclude Renzetti, “siamo stati in grado di istituire dei percorsi dedicati e protetti, che rappresentano una garanzia per la popolazione che, in un periodo di grande e comprensibile confusione, va rassicurata e non può essere lasciata in un caos informativo che, inevitabilmente, sta concentrando tutte le attenzioni sul coronavirus”.

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