Pescara, licenziamento retroattivo per il segretario generale della CCIAA: insorge la Cgil

Pescara. È La FP CGIL di Pescara a denunciare alcuni fatti posti in essere dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara nei confronti di Roberto Pierantoni, già Segretario Generale dell’ente camerale, nonché già commissario ad acta per la costituzione dell’ente unico e già direttore del Centro Estero della CCIAA d’Abruzzo.

Il sindacato si riferisce, in particolare, alla determinazione ritenuta “priva di ogni motivazione in ordine alla pretesa urgenza”, che ha costituito presupposto di adozione dell’atto con cui il 19 giugno 2018 il Presidente della CCIAA di Chieti Pescara ha affermato che “tutti gli incarichi ricoperti dal dott. Pierantoni debbono intendersi cessati dalla data del 21 dicembre 2017” e alla conseguente determinazione del Segretario Generale Facente Funzioni dott.ssa Pagliaricci con cui “si considera risolto anche il rapporto di lavoro con il dott. Pierantoni per cui non sussiste più nessuna ragione che giustifichi la sua presenza nelle sedi dell’Ente”.

“Atti gravissimi”, sostiene la sigla sindacale in una nota, “per il loro contenuto e per le loro conseguenze sui diritti di un lavoratore sia sul piano professionale, che su quello patrimoniale e su quello personale; ma anche sotto il profilo della gestione amministrativa di un ente pubblico, ponendosi in maniera assolutamente incoerente con il percorso istituzionale in atto, ed esponendo l’Amministrazione stessa a rischi e ripercussioni di natura economica e funzionale”.

“Con il provvedimento del Segretario Generale Facente Funzioni”, sostiene la segreteria provinciale Fp Cgil, “è stato risolto unilateralmente un contratto di lavoro liberamente stipulato tra la Camera di Commercio di Pescara ed il dott. Pierantoni, legittimamente ereditato nella nuova Camera di Commercio ed avente scadenza al mese di marzo 2019. Peraltro, sull’argomento la Camera di Commercio aveva già acquisito un parere legale pro veritate ad opera di un avvocato esterno all’uopo consultato,  che confermava la continuità del rapporto di lavoro del dott. Pierantoni”.

Ma si parla di paradosso per la revoca degli incarichi con effetto retroattivo ed efficacia dal 21 dicembre 2017, “senza tener conto”, sottolinea il sindacato, “dell’attività nel frattempo svolta ed autorizzata dal dott. Pierantoni. Oltre all’incarico di Segretario Generale, anche quello di Direttore del Centro Estero e altri eventuali incarichi posseduti sono stati immotivatamente e retroattivamente revocati. Nella nostra esperienza non risulta il verificarsi di analogo paradosso per cui, con sette mesi di ritardo vengono revocati incarichi che hanno comportato nel frattempo lo svolgimento di attività ufficiali in ottemperanza alle direttive ricevute proprio dall’Amministrazione che oggi revoca”.

Sotto accusa anche le modalità con cui Pietrantoni è stato licenziato: “Gli è stato impedito di accedere al proprio ufficio, anche solo per ritirare gli effetti personali, predisponendo uno specifico servizio di sorveglianza armata a fronte di un dirigente che ha tenuto un comportamento civile ed esemplare, nonostante il pregiudizio sofferto”.

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