Pescara, la proposta di Rifondazione Comunista: “Una via per Peppino Impastato”

“Sono passati 40 anni dall’assassinio di Peppino Impastato, avvenuto il 9 maggio 1978. Peppino non è solo un eroe e un martire di tempi passati ma un esempio che ci incoraggia a continuare le lotte”, così Rifondazione Comunista Pescara.

“Rendiamo omaggio al militante comunista, all’agitatore culturale, al combattente contro la mafia e la corruzione del potere, all’attività di movimento che sperimentava nuovi linguaggi e strumenti di controinformazione per smascherare e deridere boss e politicanti, al compagno che gettò il proprio corpo nella lotta con la sua ribellione contro la rete delle complicità quotidiana. Il suo sacrificio, il suo impegno, la sua lezione sono più che mai attuali e da esempio per tutti coloro che si battono per la giustizia sociale. Peppino gridava a Cinisi “la mafia è una montagna” sapeva di scandalizzare perché in realtà la lotta alla mafia è uno scandalo per chi vuole che tutto proceda come sempre”.

“Peppino dopo l’atroce assassinio fu vittima delle manovre di depistaggio di apparati dello Stato e solo grazie alla lotta per la verità dei suoi compagni e dei suoi familiari si riaprirono le indagini”.

La città di Pescara intitoli una via alla memoria di Peppino Impastato.

“La lotta alle mafie è attualissima e non è qualcosa di lontano, perché come rivelato in decine di inchieste, nelle relazioni semestrali della Direzione Investigativa Antimafia e come Rifondazione denuncia da più di un decennio, le mafie hanno messo radici nella nostra regione. Ci auguriamo che sindaco e consiglio comunale accolgano la nostra proposta e che presto a Pescara ci sia Via Peppino Impastato”.

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