Pescara, Italia Nostra contro la tensostruttura per sopraelevare l’ex Banco di Napoli

Pescara. La sezione pescarese di Italia Nostra lancia l’allarme sulla progetto di sopraelevazione dell’edificio che un tempo ospitava il Banco di Napoli.

“Nella seduta del Consiglio comunale di Pescara di oggi”, scrive l’associazione in una nota, “sarebbe all’ordine del giorno l’approvazione di una variante al progetto relativo all’edificio d’angolo tra corso Umberto e Corso Vittorio Emanuele, conosciuto come ex Banco di Napoli, dalla sua originaria proprietà. Il progetto prevedrebbe una ulteriore sopraelevazione (oltre quella, improvvida, già realizzata in passato) da realizzare con una tensostruttura, visibile dalle strade e piazze limitrofe”.

“Proponente”, riferisce Italia Nostra, “è la Fondazione Pescarabruzzo, che ne ha acquisito la proprietà e, mediante una propria società, ne sta curando la ristrutturazione funzionale. La destinazione annunciata  dell’edificio è per finalità culturali ed espositive e di questo non possiamo che compiacerci ed appoggiare le iniziative volte ad irrobustire la offerta culturale cittadina; tuttavia non possiamo che avversare e segnalare alla responsabilità del Consiglio Comunale e della Giunta un intervento che riteniamo incompatibile con l’assetto architettonico dell’edificio e del suo contesto (si ricorda che sull’angolo opposto insiste il “palazzetto Imperato”, pregevole edificio liberty, sull’omonima piazza sorge la chiesa del Sacro Cuore e che lo stesso edificio della Stazione è vincolato)”.

“Una sopraelevazione, soprattutto improntata, come si può ben supporre, ad ostentazione formale e tecnologica, è incompatibile col contesto e con l’edificio del 1936, una delle prime realizzazioni di Pescara Capoluogo”, incalza Italia Nostra, “Sembra che il progetto sia sfornito anche delle necessarie autorizzazioni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, in quanto non richieste, sul presupposto che si tratterebbe di  edificio privato, presupposto che riteniamo erroneo dato che la Fondazione Pescarabruzzo (totale proprietaria della società proponente) è assimilata, per la fattispecie, allo Stato ed agli Enti pubblici territoriali. E’ necessario, perciò riportare all’esame dell’Organo statale preposto la disamina preventiva del progetto”.

“Ad ogni buon conto, Italia Nostra fa appello agli amministratori, ai consiglieri, alle forze politiche, affinché non si proceda nel silenzio, favorito dalla malaugurata pandemia, ad approvare un ulteriore attacco all’architettura storica cittadina”, conclude Italia Nostra,

 

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