Pescara, commemorazione bombardamenti: Casapound anticipa tutti

Pescara. Prosegue la querelle attorno alle cerimonie di commemorazione dei bombardamenti della città di Pescara.

Con i partiti e le associazioni del centrodestra pescarese da una parte e l’amministrazione comunale e l’Anpi dall’altra a “contendersi” quale sia lo spirito politico più vicino alle due manifestazioni che stasera commemoranno i caduti del bombardamento americano del 31 agosto 1943, Casapound nella notte ha anticipato tutti.

La scorsa notte, infatti, un gruppo di Casapount Pescara ha deposto una corona di fiori dinanzi il muro bombardato ai margini della stazione centrale.

“Il ricordo di questa tragedia, costata oltre 1900 morti civili è ancora vivo nei racconti dei nostri nonni e dei nostri padri. – afferma in una nota Mirko Iacomelli responsabile Pescarese di Casapound Italia – Per questo motivo abbiamo voluto commemorare gli innocenti che caddero sotto le bombe americane, ricordando che il secondo conflitto mondiale narrato spesso e volentieri in maniera distorta è pieno zeppo di episodi come quello del bombardamento avvenuto a Pescara, episodi dove il popolo Italiano ha subito tremende violenze da parte delle forze alleate. Casapound Italia con questo omaggio vuole rendere giustizia a quelle vittime cadute per mano dei “liberatori”.

Con un’altra nota, invece, il presidente onorario Enzo Fimiani rimarca le motivazioni del gruppo Anpi Ettore Troilo: “La manifestazione indetta da partiti e associazioni afferenti all’area di centro-destra è un errore, sotto molti punti di vista”, afferma: “Sul terreno storico-civile. Da quando è “rinata” anche a Pescara, nel 2010, l’ANPI ha proposto al Comune, e quindi alla città, un preciso approccio: la storia, specie quella che ancora oggi trasuda di passioni e traumi, è una cosa non solo seria ma anche complicata. All’interno della tragica storia dei fascismi europei, e dei drammi e del sangue che sono stati il prezzo da pagare per il loro abbattimento, vi siano stati chiaroscuri, errori, limiti. L’ingresso devastante di Pescara nella grande storia è proprio un tipico esempio in tal senso: dal cielo, giunge la morte e non solo la libertà. I liberatori uccidono e sbagliano”.

Sul caso si è pronunciato anche il sindaco Marco Alessandrini: “Restiamo convinti che i morti non siano di destra o di sinistra, ma siano tutti meritevoli di un doveroso rispetto e di una doverosa memoria. Con questa convinzione abbiamo invitato la città e i consiglieri tutti, anche di minoranza, ad un’unica manifestazione, perché la seconda manifestazione è davvero una scortesia istituzionale e, soprattutto, perché la città capisca che contrapporsi su principi universali e su fatti che hanno toccato così profondamente la nostra città, non migliora il mondo, è solo segno dei bruttissimi tempi che corrono”

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