Pescara, in carcere nonostante i domiciliari: sciopero della fame e malore per detenuto

Pescara. Si sente male questa mattina in cella dopo alcuni giorni di sciopero della fame e viene ricoverato in ospedale a Pescara per accertamenti.

 

Aveva cominciato la protesta perché costretto a restare al San Donato, mentre avrebbe dovuto essere ai domiciliari con il braccialetto elettronico, come deciso dal Tribunale del Riesame dell’Aquila.

A causa dell’indisponibilità del dispositivo, però, è rimasto nella casa circondariale pescarese e questa mattina ha avuto un malore.

“Questa situazione è paradossale”, afferma l’avvocato Luca Aceto, che assiste il 53enne, “visto che potrebbero passare mesi per avere il braccialetto. In Italia ne sono disponibili appena duemila. Un numero del tutto insufficiente. Ci sarebbe il modo di svuotare le nostre carceri con l’utilizzo di questi braccialetti e invece nulla”.

Il 12 aprile il 53enne sarà giudicato con rito abbreviato.

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