Pescara, barriere assorbenti nel fiume: inchiesta per inquinamento dopo lo sversamento

Pescara. Barriere assorbenti sono state posizionate lungo l’asta fluviale del Pescara dopo lo sversamento avvenuto lo scorso 20 agosto scorso.

Sversamento che è stato oggetto, stamani, del sopralluogo effettuato dall’assessore all’Ambiente Di Nisio e al centro della seduta della commissione Ambiente presieduta dal consigliere Cristian Orta.

“Tutto ciò che era possibile fare per tutelare il fiume e il mare, e per fortuna queste sostanze inquinanti non hanno raggiunto il litorale come hanno dimostrato i risultati dei prelievi effettuati dall’Arta, è stato fatto con celerità”, ha detto Di Nisio in commissione, “Abbiamo agito in piena collaborazione con l’Arta e con la Capitaneria di Porto che ha la competenza specifica. Di più non si può dire in quanto su questo episodio vi è un’indagine per risalire ai responsabili. Sono però piuttosto ottimista perché grazie alle barriere assorbenti con panne rigide posizionate ancora questa mattina i reflui sono e saranno isolati verso le sponde”.

L’ipotesi di reato alla base dell’inchiesta è di inquinamento ambientale, che punisce con la reclusione da due a sei anni e una multa dai 10 ai 100 mila euro, con ulteriore aumento delle pene per aree naturali sottoposte a vincoli:

“Per quanto di competenza dell’amministrazione”, ha aggiunto Orta, “ci siamo mossi con  rapidità appena abbiamo appreso della situazione delle acque del Pescara, verificando la situazione e informando tempestivamente gli organi competenti al fine di trovare soluzioni immediate. Il Comune com’è noto ha messo in piedi tutta una serie di iniziative di progetto per far sì che il fiume divenga in tempi medi una grande risorsa economica e turistica per la città”.

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