Pescara: appartamenti in co-housing contro il disagio psichico

Pescara.Il Comune di Pescara sostiene il Dipartimento di salute mentale (Dsm) della Asl in un’esperienza di co-housing destinata a persone con disagio psichico.

Il contributo deliberato dalla Giunta comunale per il progetto è di 12mila euro, destinati a sostenere sia il proseguimento della sperimentazione del gruppo appartamento già attivo dal 2014 in via Vespucci sia l’apertura dei due nuovi. “Queste iniziative non devono essere finalizzate a sistemare 4-5 persone con problemi mentali in un alloggio, ma devono essere veicolo di cultura per attuare strategie di inclusione e ultimo anello di un percorso riabilitativo – spiega il direttore dell’Unità operativa complessa Centro di Salute Mentale (Csm) Pescara Sud, Sabatino Trotta.a- Ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del gruppo appartamento, ora abitano in alloggi popolari: questo è un cammino virtuoso verso l’autonomia”.

Già reperito un immobile, in via di adeguamento strutturale, mentre si sta provvedendo alla formazione del personale che seguirà ciascun paziente in percorsi individuali.

“Il tema della condivisione degli spazi abitativi è di grande rilevanza e lo stiamo sviluppando per categorie diverse, tra cui i senza dimora e i padri separati – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino – Questo progetto prevede l’individuazione di due appartamenti, in cui andranno ad abitare, nel complesso, 8 persone individuate dal Dsm. Con il supporto di operatori adeguatamente formati, avranno la possibilità di proseguire il percorso riabilitativo già intrapreso, separandosi dai nuclei familiari, che a volte sono molto problematici. In questo modo potranno riconquistare autonomia e dignità, evitando il ricorso a comunità terapeutiche e a case famiglia. Non è la prima volta che interveniamo, come amministrazione comunale, per sostenere persone con questo disagio: all’interno del Piano sociale, è presente il progetto ‘Artis’, che prevede l’erogazione di un servizio domiciliare di assistenza riabilitativa terapeutica per persone con disabilità mentale, e da diversi anni vengono inserite persone in carico al Dsm in vari settori dell’ente per esperienze lavorative”.

“Il vero ‘Dopo di noi’ è costruire un’autonomia in strutture pubbliche e private – ha affermato Eugenio De Caro, presidente di Percorsi- L’ultima fase di un percorso che parte dalle strutture sanitarie, è il gruppo supportato, che non ha bisogno di standard particolari ma solo di un appartamento di civile abitazione. E’ essenziale, in questo tipo di esperienza, poter contare sul sostegno del Centro salute mentale e del Comune e su progetti che ridiano alla persona la dignità di un ruolo nella società”.

“A Pescara, negli anni passati, la situazione era molto più grave perché quasi tutti i pazienti venivano ospedalizzati – ha concluso Tiziana Arista, presidente di Cosma – Sono stati fatti tanti passi avanti: abbiamo i centri diurni, l’assistenza domiciliare per i disabili mentali che non riescono a raggiungerli e le borse lavoro. La scelta dell’amministrazione comunale di finanziare i gruppi appartamento chiude questo cerchio”.

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