Pescara, aeroporto d’Abruzzo senza rimborsi per il lockdown: il caso alla Conferenza delle Regioni

Pescara. E’ approdato oggi nella Conferenza delle Regioni, grazie alla pronta ed incisiva presa di posizione sul tema del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il tema del mancato rimborso dello Stato agli Aeroporti rimasti aperti con decreto durante il periodo di lockdown, compreso lo scalo abruzzese.

Una situazione, aggravata da quanto previsto dall’articolo 203 del Decreto Legislativo di rilancio, che impone minimi contrattuali insostenibili per le compagnie aeree low-cost, rischiando di desertificare così tutti gli Aeroporti italiani minori, compreso quello abruzzese, accanto a Trieste, Bologna, Rimini, Ancona, Perugia, Pisa, Brindisi, Catania, Alghero, Bergamo Orio al Serio e Ciampino.

“Secondo quanto previsto – spiega il Presidente della Saga Enrico Paolini – tutti i vettori aerei e le imprese che operano ed impiegano personale sul territorio italiano e che sono assoggettate a relative concessioni ed autorizzazioni, a pena di revoca delle stesse, devono applicare ai propri dipendenti con base di servizio in Italia, trattamenti retributivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal CCN del settore, stipulato a livello nazionale. Questo, significa mettere in ginocchio tutti gli Aeroporti minori, caratterizzati da una forte presenza di compagnie aeree low-cost, Ryanair in primis”.

Il governatore regionale Marsilio, nel porre la questione all’attenzione della video Conferenza delle Regioni, ha ottenenuto un consenso quasi unanime da parte dei Presidenti e l’impegno del Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, per chiedere un incontro urgente al Ministro al fine di cambiare l’articolo.

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