Pescara, adenoma prostatico operato con il laser verde

Pescara. Eseguiti giovedì 3 febbraio dal dottor Roberto Renzetti, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia della ASL di Pescara, coadiuvato dal dottor Gaetano De Rienzo, dirigente medico presso l’Unità Operativa di Urologia Universitaria 2 del Policlinico di Bari, i primi interventi di enucleazione di adenoma prostatico attraverso la tecnica della GreenLep e successiva morcellazione.

I pazienti operati sono stati dimessi dopo tre giorni e stanno bene. Da oltre 6 anni l’Urologia di Pescara utilizza la tecnica laser a luce verde (green laser) per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, tecnica che permette di trattare anche pazienti in terapia antiaggregante (assunzione di cardioaspirina) senza necessità di sospenderla, con notevoli benefici per i pazienti coronaropatici.

Inoltre con questa tecnica si è in grado di ridurre la degenza del paziente e di rimuovere il catetere vescicale in tempi celeri. Il tutto si traduce in un ritorno alla normalità molto più rapido.

Nella UOC di Urologia sono stati eseguiti oltre 500 trattamenti (senza mai ricorrere ad alcuna trasfusione) con procedure che andavano dalla semplice vaporizzazione alla “vaporizzazione anatomica” con gradi di difficoltà maggiori, rientrando tra i centri in Italia con la più alta casistica.

Con gli interventi eseguiti a partire dal 3 febbraio, si alza l’asticella del trattamento. Dopo aver fatto un percorso formativo in Italia e all’estero il dottor Renzetti porta a Pescara un ulteriore avanzamento della procedura che prende il nome di GreenLep o meglio enucleazione dell’adenoma prostatico. Il percorso formativo è stato eseguito attraverso un tutor, il dottor Gaetano De Rienzo, che vanta una notevole esperienza nel campo della chirurgia laser.

Renzetti spiega la procedura adottata: “In pratica è stata enucleata in toto la parte di ghiandola ipertrofica che successivamente, portata all’interno della vescica, viene morcellata. Ciò significa – continua – che possiamo aggredire ghiandole prostatiche anche molto voluminose che in precedenza erano destinate alla chirurgia tradizionale con tutto ciò che ne consegue”. Anche in questo caso la cateterizzazione e la degenza del paziente sono limitate a circa 3 giorni.

“Motivo di orgoglio” – conclude il dottor Renzetti – “è che siamo attualmente il quinto centro in Italia ad eseguire questo trattamento mininvasivo ed avanzato per via endoscopica in anestesia spinale dell’ipertrofia prostatica benigna. Nel centro sud Italia questa metodica è eseguita soltanto nei reparti di Urologia di Bari e Pescara”.

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