Pescara, 5G: il Comune chiede lo stop alle nuove antenne

Pescara. Il presidente della Commissione Attività Produttive del Comune di Pescara, Fabrizio Rapposelli, chiede la sospensione cautelativa di nuove installazioni Rsb  fino alla definizione del Piano antenne territoriale che attesti il reale fabbisogno di tutta l’area di interesse.

Una richiesta, fatta verbalizzare , questa mattina a margine del primo incontro svoltosi sul complesso e delicato tema della antenne e dei futuri impianti per il 5g. Seduti al Tavolo, presieduto dal presidente Rapposelli, i tecnici dell’Amministrazione comunale, i cittadini ed i rappresentanti dei tre comitati “Più salute meno antenne“ Stop 5G” e “No antenne”, che da anni portano avanti la battaglia per la tutela dai danni derivanti dalla sovraesposizione da onde elettromagnetiche.

Il 30 settembre prossimo scadono i termini per la presentazione di nuove richieste di impianti da parte delle compagnie telefoniche. “Già tante ne sono pervenute – attestano i rappresentanti dei Comitati – troppe –  rimarcano – e se venissero concesse, tra l’altro nel consueto modo indiscriminato,  verrebbero lesi ancora una volta i principi di interesse generale e di salute pubblica”.

“Esiste un Regolamento comunale – ha infatti spiegato Rapposelli – datato 2004 – che dispone specifiche indicazioni procedurali circa le autorizzazioni di nuovi impianti. Uno tra i tanti, il divieto di localizzare le antenne a non meno di 250 metri lineari dalle scuole materne ed elementari. Ma di fatto risulta che tale normativa non sia mai stata applicata. In sostanza, la legge prevede un accurato controllo preventivo prima di consentire nuove installazioni, ma ciò non è avvenuto.  Basti pensare, ad esempio, che in via Milano insistono ben due tralicci a ridosso delle scuole oltreché di abitazioni. Senza contare – ha argomentato il Presidente – che sui piloni dell’alta tensione già esistenti, vengono successivamente effettuati dei potenziamenti in linea con le evoluzioni della tecnologia, ma non è detto che siano in regola con le vecchie autorizzazioni concesse dal Comune.   Da alcuni riscontri emerge – ha riferito – che si è fatto invece ricorso ad una più semplice Scia (Segnalazione Certificata di inizio attività), dunque senza il rispetto di alcun parametro stabilito dal suddetto Regolamento. Si è dato solo ora  il via ad uno studio approfondito e di ricognizione  dello stato dell’arte nel territorio di Pescara  circa le reali necessità  di copertura”.

I tecnici del Comune sono a lavoro, in collaborazione con la Polab (società di monitoraggio dell’elettromagnetismo) ed è stata stilata una prima bozza del Piano antenne. Uno studio che terrà conto, diversamente dal Regolamento del 2004, dell’avvento delle tecnologie e degli standard di quinta generazione della telefonia mobile. Nel frattempo, molti cittadini sono ricorsi ad accorgimenti per tutelarsi dai rischi causati da una eccessiva esposizione ai campi elettromagnetici. Come nel caso di Derna Spina, componente del comitato “Più salute meno antenne” che ha raccontato di aver fatto accertare, proprio dagli esperti della Polab, il sovrabbondante carico di potenza elettromagnetica in corrispondenza del suo terrazzo. “ Ho dovuto provvedere all’acquisto, non certo esiguo, di tende schermanti che, tuttavia, non annullano la problematica – ha dichiarato – oltre all’enorme danno patrimoniale che ne deriva. E in tutto ciò il Comune di Pescara non ha mai risposto a nessun mio reclamo”. “Ritengo – ha concluso Rapposelli – che sia indispensabile attendere gli esiti dello studio in corso, prima di accettare nuovi insediamenti a raffica di antenne, di sicuro vantaggio per le multinazionali della telefonia , ma a scapito dell’interesse di tutti, che invece va salvaguardato”.

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