Montesilvano, a fuoco deposito di cassette in via Tavo: “Allarme cittadini inascoltato” FOTO

La denuncia di Rifondazione Comunista. “A giugno 2017 avevamo denunciato il disagio e la preoccupazione dei residenti di via Tavo, via Dora Baltea, via Dora Riparia, via Imera in prossimità della strada Parco, Viale della Liberazione a Montesilvano, per la situazione di degrado in cui versava l’area e soprattutto per l’abnorme accumulo di cassette di plastica e di legno da ortofrutta, un vero e proprio muro di cassette in un terreno privato a ridosso delle abitazioni”.

Ieri notte il deposito di cassette da ortofrutta e la tensostruttura allo sbocco di Via Tavo sono andati a fuoco, con profondo sconcerto e paura per i residenti.

 

“Eppure 9 mesi fa, a giugno 2017 avevamo segnalato la gravità e la pericolosità della situazione a Comune di Montesilvano, Asl, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali, anche tramite Posta elettronica Certificata. Cosa è stato fatto a distanza di 9 mesi? È solo un caso fortuito, legato alle condizioni meteo, che si sono evitati danni peggiori. Cosa sarebbe accaduto con un incendio in piena estate o in una giornata di vento? È una vergogna! L’incendio ha coinvolto anche materiale plastico, chiediamo che vengano effettuati i relativi controlli sulla qualità dell’aria da parte dell’Arta”.

“Troppo spesso i cittadini si trovano davanti un muro di gomma, condito da tanti “non so”, “vedremo”, “richiami”. Stavolta abbiamo evitato l’ennesima tragedia ma almeno non chiamatelo incedente o disgrazia, perché siamo di fronte alla solita incuria e negligenza”, accusa Rifondazione.

“L’incertezza e l’arte di arrangiarsi sono l’unico programma della giunta comunale Maragno, solo attenta a soddisfare gli appetiti delle lobby, che tirano la giacchetta ad assessori e consiglieri in vista delle prossime elezioni. Purtroppo conosciamo la politica montesilvanese: prima si fa crescere il degrado e poi arriva puntuale il cemento altro che vivibilità, bandiere verdi, mare e aria pulita!”.

“Ci auguriamo che stavolta chi aveva il compito di vigilare ed intervenire si assuma le proprie responsabilità, che le autorità competenti intervengano, soprattutto che la vicenda sia da munito affinché non si ripeta, né venga ripristinata una tale situazione di degrado”.

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