Manoppello, una pietra commemorativa per la giovane vittima della miniera

Manoppello. Si è svolto nel pomeriggio di sabato 29 giugno,  nella Sala Valsimi del Centro Studi “Marcinelle”, un convegno di storia dell’archeologia industriale sulle “Miniere della Maiella”, in occasione della giornata nazionale delle miniere.

Durante il convegno è stata presentata la biografia di Silvestro Petrini, il primo imprenditore che realizzò un impianto per l’estrazione nella miniera di Foce – Valle Romana.  All’evento, moderato dal Vice Presidente dell’Associazione “Marcinelle” Sandro Petaccia, sono intervenuti come relatori alcuni esperti del settore: Alessandro D’Ascanio, sindaco di Roccamorice, che ha illustrato la storia dell’industria mineraria della Maiella con le varie società che si sono succedute fino al secondo dopoguerra; la professoressa Daniela D’Alimonte dirigente scolastica che ha parlato di “donne e minori, diritti e lavoro”; Dino Di Cecco e Roberto Di Paolo del GRAIM che hanno illustrato le miniere riscoperte e le prospettive future volte a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla tutela, sulla conservazione e sulla valorizzazione dei siti minerari dismessi.
Alla fine del convegno è stata scoperta e presentata, alla presenza dei discendenti, la pietra commemorativa, realizzata dallo scalpellino della Maiella Claudio Di Biase di Lettomanoppello,  in memoria di Antonia D’Astolfo, giovane vittima a soli 16 anni di un incidente presso la miniera di Fonte nel 1895, a testimonianza e ricordo del lavoro e del sacrificio di tutte le donne che hanno lavorato in miniera. La pietra commemorativa raffigura una donna fra fine Ottocento e inizi del Novecento con in testa un masso di bitume, materiale che si estraeva insieme alla roccia asfaltica della miniera.
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