Coronavirus: “Nel pescarese diffusione più ampia di quanto si conosce, e i medici scarseggiano”

Pescara. “Il costante incremento di nuovi casi dimostra che il numero degli affetti con interstiziopatia polmonare è di gran lunga superiore al numero dei casi già diagnosticati e il ritmo dei ricoveri nelle ultime giornate (20-30 al dì) appare essere la progressiva immersione di una base di diffusione nel territorio di più ampia di quanto sin qui documentato”.

E’ quanto scrive la Asl di Pescara nella relazione inviata alla Regione Abruzzo su cui si basa l’ordinanza con cui il governatore Marsilio ha istituito la zona rossa in sei comuni, cinque del teramano e uno del pescarese: Castiglione Messer Raimondo, Arsita, Bisenti, Montefino, Castilenti e Elice.

Secondo l’azienda sanitaria “appare opportuno, onde evitare l’aumento del contagio nell’area Montesilvano Pescara, che potrebbe produrre un aumento dei casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatori e salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus in queste zone”.

“L’attuale personale di area medica dell’ospedale di Pescara, che prontamente ha aderito al piano emergenziale, riorganizzandosi in uno staff multidisciplinare, è di fatto insufficiente allo stato attuale e ancor più lo diventerà nei prossimi giorni”, si legge ancora nella relazione”.

“Visto il costante e crescente ricorso all’intubazione – si legge nel passaggio della relazione riportato nell’ordinanza – altri nuovi posti di rianimazione saranno disponibili giovedì 19 marzo, presso i locali della vecchia di Rianimazione. Se questi non bastassero sarà necessario far ricorso all’utilizzo dei nove posti della rianimazione centrale dell’Ospedale, sinora preservata come area pulita”.

“In questo contesto, qualsiasi intervento che permettesse una riduzione della curva epidemica potrebbe risultare cruciale per ridurre questo stato di probabile discrepanza, stanti i dati strutturali, tra domanda di assistenza respiratoria e ventilatoria montante e la possibilità di offerta assistenziale complessa, per quanto potenziata ed ulteriormente potenziabile entro limiti ragionevoli”, conclude l’azienda sanitaria.

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