Coronavirus, la testimonianza di un infermiere di Pescara: “Noi lotteremo, voi restate a casa”

Pescara. Dall’ospedale di Pescara arriva la testimonianza di un infermiere del reparto di Terapia intensiva neonatale. Un messaggio, pieno di timore ma anche di coraggio, che pubblichiamo integralmente, per testimoniare cosa avviene tra i reparti di uno degli ospedali del Centro-Sud più in emergenza nell’emergenza Coronavirus.

Il messaggio di fondo lanciato da Stefano Palombaro rimane sempre lo stesso: RESTATE A CASA!!!

Sono infermiere di terapia intensiva neonatale. Posiziono ventilatori e linee centrali e somministro farmaci di primo soccorso. monitoro pazienti, me ne prendo cura, faccio loro le analisi, preparo l’occorrente per le terapie endovenose e somministro farmaci. Festeggio ogni tappa conquistata: ogni analisi del sangue positiva, ogni grammo acquisito, ogni tubo rimosso. Mi rallegro assieme ai genitori, nel giorno in cui si giunge alla dimissione dopo aver trascorso mesi all’interno del reparto di terapia intensiva neonatale. Assisto a dei miracoli. A volte viene da piangere o si piange. In questo periodo ancora più difficile si combatte per non piangere e in questo, solo tutti voi potete aiutarci.

Il più grande aiuto che possiate farci è rispettare quel senso di responsabilità che dovrebbe far parte di ognuno di noi poiché artefici della nostra salute e soprattutto, in maniera riflessa, delle salute di ogni altro essere. La vera emergenza non è rappresentata tanto dal virus in se, ma dalla sua virulenza che porta cosi noi operatori a gestire questa situazione vestiti quasi con scafandri, ironia della sorte, da “Palombaro”.

La nostra non è una missione, non siamo né angeli né eroi, medaglie non ne vogliamo, perché il nostro lo facciamo sempre, mettendoci tutta la passione e professionalità acquisita negli anni, pandemia o non pandemia, epidemia o non epidemia…. perché anche noi vogliamo tornare a casa da una mamma, un padre, un fratello, una sorella, un fidanzato/fidanzata con la voglia di poterli abbracciare con il cuore gonfio di orgoglio per quello che facciamo….. senza nessun pericolo… Per tutti !!!

Tanti colleghi, da ormai diversi giorni gridano all’Italia intera di stare a casa… abbiamo paura?! Eccome se ne abbiamo, ma ora non abbiamo tempo per l’ansia e con orgoglio mettiamo forze, professionalità, responsabilità e umanità per mettere in atto tutto il nostro dovere da infermieri perché se mollassimo, assieme a medici OSS e tecnici, collasserebbe tutto. Ce la metteremo tutta, promesso.

Tutto il resto dei fenomeni in circolazione che non ha paura mente, mente a se stesso perché pensa che tanto “i contagiati sono gli altri” e fortunatamente per lui, magari rimarrà cosi continuando ad andarsene in giro con una corazza apparente di totale incoscienza. E proprio tu… mi chiedo, ma non ti senti una m***a con tutto quello che senti e vedi di ciò che accade nella tua nazione, provincia, città o paese?

Alcuni la definiscono una guerra e colleghi di questa guerra ne portano le ferite stremati da turni infiniti con vesciche sulla bocca, ulcere da decubito sulle orecchie e sulla fronte, danni fisici, per non contare quelli psicologici da ansia, paura e impotenza.

Per finire vi domando: quanti di voi fenomeni in questo clima, in questa situazione drammatica, in questa momento surreale farebbero il nostro lavoro?!

Aiutateci, restate a casa che noi infermieri, per tutti loro, non possiamo.

Stefano Palombaro

 

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