Città Sant’Angelo, incendio Villa Serena: si indaga per omicidio

Città Sant’Angelo. Aperto un fascicolo, a carico di ignoti, con le ipotesi di reato di omicidio colposo e incendio colposo, in merito al rogo che si è sviluppato la scorsa notte nel complesso sanitario Villa Serena di Città Sant’Angelo, nel corso del quale sono morti due pazienti psichiatrici.

Al momento non ci sono indagati e dalle prime ricostruzioni compiute dagli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Pescara, Rosangela Di Stefano, la causa del rogo non sarebbe riconducibile ad un corto circuito. È emerso inoltre che l’incendio ha investito unicamente la stanza nella quale si trovavano i due pazienti deceduti e un terzo paziente, messo in salvo dal personale sanitario. Quest’ultimo, ascoltato dagli inquirenti, non è stato in grado di fornire informazioni utili alle indagini. Acquisita anche varia documentazione.

Le vittime sono due pazienti psichiatrici cronici, ricoverati da diversi anni nella struttura: un 51enne di Vasto e un 63enne di Roccamontepiano. L’autopsia sui loro corpi, solo uno dei quali completamente carbonizzato, sarà effettuato dal medico legale Cristian D’Ovidio, probabilmente già nella giornata di domani.

ISPEZIONE DELLA REGIONE ABRUZZO

L’assessore alla Salute della Regione Aburzzo, Nicoletta Verì, ha disposto l’attivazione del servizio ispettivo: nella struttura saranno inviati funzionari regionali per acquisire ogni elemento utile a verificare il rispetto delle prescrizioni amministrative e di sicurezza.

Contemporaneamente, già nelle prime ore di questa mattina, la Regione ha inviato alla Asl di Pescara la richiesta di una dettagliata relazione sull’episodio che fornisca elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Sempre stamattina, l’assessore Verì si è recata a Villa Serena per rendersi conto personalmente dell’accaduto. “Personalmente e a nome dell’amministrazione regionale – sottolinea – esprimo la mia solidarietà ai familiari delle vittime colpite da questa tragedia”

LA CLINICA: INTERVENUTI NEI TEMPI PREVISTI

La direzione della Clinica, con una nota, ha espresso “il più vivo e sentito cordoglio per il tragico incidente avvenuto nel reparto di riabilitazione psichiatrica”. “Il dolore è ancora più acuto – si legge – perché perdiamo due persone che sono state accolte e oggetto delle nostre cure  per anni. Appena è stato possibile abbiamo contattato i familiari delle vittime, per spiegare quanto accaduto ed esprimere la nostra vicinanza”.

La direzione si è messa “completa disposizione delle forze dell’ordine ai fini della ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti”, ma la nota aggiunge: “Riteniamo irrispettoso per le famiglie coinvolte e per il lavoro in corso degli enti preposti commentare ricostruzioni parziali basate su semplici ipotesi e supposizioni. Abbiamo esposto in dettaglio ai responsabili delle indagini il funzionamento del sistema di sicurezza della Casa di Cura, attivatosi anche in questa occasione nei tempi previsti. Personale esperto e qualificato ad intervenire in simili eventi è intervenuto non appena è scattato l’allarme, attivando immediatamente la catena dei soccorsi, così limitando l’incendio ad una singola stanza. Nel contempo, abbiamo provveduto a mettere in sicurezza gli altri pazienti della struttura, molti dei quali non hanno avvertito alcun disagio nello spostamento. I pazienti della struttura ospedaliera, separata e distante (quasi un chilometro) dalla stanza della palazzina dove è divampato l’incendio, non hanno avuto alcuna percezione di quanto accaduto”.

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