Città Sant’Angelo, bimbo emarginato: “Le maestre non hanno discriminato nessuno”

Città Sant’Angelo. La mamma di Fabio – nome di fantasia – la settimana scorsa aveva denunciato l’atteggiamento poco carino delle maestre di suo figlio che, l’ultimo giorno di scuola, non gli avrebbero consegnato il ricordino di fine anno, a differenza di tutti gli altri alunni.  A distanza di qualche giorno, le mamme della scuola intervengono nella vicenda, prendendo le parti delle maestre che “non hanno mai agito in modo discriminatorio”.

 

“La nostra Scuola si distingue per essere assolutamente inclusiva e lo si è visto in ogni ambito: da quello educativo a quello sportivo, dalle gite agli spettacoli musicali che hanno visto coinvolti tutti i bambini, ciascuno con le sue peculiarità, cercando sempre di stimolare e valorizzare le capacità di ognuno, senza mai distinzione.

Le Maestre in questi 5 anni hanno guidato i nostri bambini con amore, dedizione e attenzione nei confronti di ognuno e laddove si è verificata da parte di un alunno qualche difficoltà, è stata prestata ancora più attenzione. Mai ci sono state preferenze o discriminazioni, anzi, si è fatto di tutto perché ogni bambino potesse esprimere appieno il proprio potenziale e si integrasse armoniosamente nel gruppo di classe. Il risultato è stata una classe unita, dove agli stessi bambini è stata insegnata in modo naturale la comprensione dei bisogni altrui, la generosità e la collaborazione reciproca.

E’ questo che hanno testimoniato ogni giorno i nostri figli nel racconto delle loro giornate scolastiche ed è questo che abbiamo visto in loro in ogni occasione in cui si sono ritrovati a vivere delle esperienze, anche extrascolastiche, di condivisione di esperienze con i loro compagni di scuola.

Riteniamo sia merito anche delle Maestre se è venuto a crearsi un gruppo così affiatato, dove davvero nessuno è mai stato escluso.

Per quanto riguarda lo svolgimento dei fatti, ci spiace che le Maestre siano state accusate di qualcosa per un’iniziativa che è stata di noi genitori: i tocchi di cartoncino sono stati portati a scuola da noi genitori, come ormai consuetudine in molte scuole italiane per festeggiare la fine dei 5 anni della Scuola Primaria. Forse per la fretta (nostra) un tocco mancava o forse è stato perso dai bambini stessi, ma le Maestre hanno potuto verificare la mancanza di un tocco solo a pochi minuti dall’uscita e riteniamo che in quei frangenti non fosse così facile trovare una soluzione.

Un episodio, una svista, verificatosi gli ultimi minuti dell’ultimo giorno di scuola non può cancellare l’amore e l’attenzione dedicata ad ogni bambino in questi 5 anni di scuola. Ci dispiace tantissimo che un bambino ci sia rimasto male, ma non c’era intenzionalità da parte di alcuno. Poteva essere lui o uno dei nostri bambini: la nostra posizione sarebbe la stessa. Eravamo lì e abbiamo visto che i compagni gli hanno subito prestato il proprio cappello per fare le foto e abbiamo visto il suo sorriso vicino a loro. Questo pensiamo sia il risultato dell’operato delle Maestre che hanno insegnato ai nostri bambini la solidarietà”.

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