Bussi, svolta sulla bonifica: c’è l’ordinanza contro Edison

Bussi sul Tirino. ”Apprendo con soddisfazione che il procedimento avviato dalla Provincia di Pescara per individuare il responsabile dell’inquinamento dell’area dello stabilimento di Bussi si è concluso in modo coerente con quanto, da anni, affermiamo e documentiamo, nel processo penale conclusosi l’autunno scorso, ed oggi, nel processo civile per il risarcimento e il ripristino ambientale”.

E’ quanto afferma l’Avvocato dello Stato Cristina Gerardis che ha sostenuto l’accusa nel primo processo in Corte d’Assise d’Appello a Chieti per la mega discarica dei veleni di Bussi.”Questo provvedimento è di grandissima importanza nella vicenda giudiziaria in corso, come lo è stato quello riguardante le aree di discarica a nord dello stabilimento, vicino al centro abitato di Bussi. Come avvocato dello Stato, mi consola e rassicura sapere che le istituzioni territoriali prendano posizione formalmente e con determinazione sulle responsabilità del disastro ambientale della Valle del Pescara: sarà un’arma in più per lo Stato e la Regione nel giudizio civile pendente all’Aquila – conclude la Gerardis – Confido che la perseveranza di questi anni, prima o poi, porti frutti concreti ai cittadini e al territorio in termini di bonifica e di restituzione dell’integrità ecosistemica di una parte così bella e ricca di acque e risorse naturali dell’Abruzzo”.

FORUM H2O: UNA SVOLTA

“Bussi, siamo a una svolta per le bonifiche. La Provincia di Pescara ha emesso l’ordinanza sul polo industriale individuando in Edison il responsabile della contaminazione. In 48 pagine riassunta la drammatica condizione di contaminazione e ricostruite le responsabilità. Quindi noi del Forum H2O insistiamo: da anni solleviamo la questione dell’individuazione del responsabile, il polo industriale è l’area più vasta del SIN e tra le più inquinate d’Italia. Ora il ministero dell’Ambiente non dorma e avvii tutte le procedure”.

Per Augusto De Sanctis del Forum H2O “in questi anni si è molto parlato di discariche, ma pochissimo del polo chimico che è forse il cuore del problema, in quanto è l’area più vasta, circa 25 ettari, ed è inquinatissima. Da anni chiedevamo l’ordinanza, anche lo scorso 12 dicembre in commissione regionale d’inchiesta sui ritardi nelle bonifiche. Per 2/3 l’area è sgombra da attività industriali, quindi da tempo immediatamente accessibile per le attività di messa in sicurezza e bonifica”.

 

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