Antichi manoscritti e un’anfora del 400 sequestrati a un negoziante

Montesilvano. Antichi manoscritti e una grande anfora archeologica sono stati sequestrati a Montesilvano dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) del Nucleo dell’Aquila, grazie all’attività di monitoraggio delle vendite online volta al recupero di beni illecitamente sottratti.

Il titolare del negozio di Montesilvano in cui è stato trovato il materiale è stato denunciato per ricettazione. Su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini, i militari del Nucleo specializzato dell’Arma, guidati dal capitano Manuel Curreri, hanno raggiunto a Montesilvano l’attività commerciale di un sessantacinquenne e, nel corso della perquisizione, hanno sequestrato un’anfora da trasporto di grandi dimensioni, risalente al III-V secolo d.C. e di probabile provenienza nord-africana, posta in vendita online. Individuati anche un tomo e due documenti manoscritti in latino.

Grazie alla collaborazione di esperti e archivisti e alle indagini condotte, i Carabinieri hanno ricostruito con accuratezza la provenienza del libro e della documentazione sotto sequestro. In particolare, i funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise e dell’Archivio di Stato di Chieti hanno riconosciuto nel tomo un registro di corte locale di Torino di Sangro (Chieti) riguardante i contratti privati per compravendita di beni mobili e immobili, redatti dai giudici, contenente atti dal 1797 al 1801, con annotazioni successive fino al 1812.

Per stabilire la provenienza degli altri due rari e preziosi documenti manoscritti recuperati, sono state raccolte le testimonianze del personale dell’Archivio Storico Diocesano della Diocesi dei Marsi. Gli esperti hanno riconosciuto i due antichi documenti manoscritti in latino risalenti rispettivamente al 1831 e al 1839. A seguito delle indagini condotte dall’autorità giudiziaria, è stato disposto il dissequestro del materiale e la restituzione del tomo all’Archivio di Stato di Chieti e dei documenti archivistici all’Archivio Storico della Diocesi dei Marsi. Il reperto archeologico è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara.

L’attività investigativa dei Carabinieri Tpc va avanti per ricostruire le dinamiche di asportazione dei beni dai loro luoghi di origine.

foto di repertorio

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