Pescara, i profughi ucraini affidati a Caritas e Coc

Pescara. Definito il protocollo operativo per l’accoglienza dei profughi ucraini a Pescara.

Sarà l’hub vaccinale di Pescara Portanuova ad essere allestito quale centro di prima accoglienza e per l’esecuzione dei tamponi per tutti coloro che giungeranno nel capoluogo adriatico dall’Ucraina. Palazzo Fuksas, invece, da domani sarà destinato esclusivamente alla vaccinazione contro il Covid-19. E’ quanto è emerso dalla riunione svoltasi stamani in Prefettura.

Nei locali di proprietà comunale alla stazione di Porta Nuova, una volta eseguita la verifica delle posizioni sanitarie e giudiziarie dei cittadini ucraini, tutti saranno prima smistati presso la Caritas, per essere rifocillati, e quindi presso strutture in convenzione dove saranno alloggiati. Diverso è il discorso per quanti potranno riunirsi a parenti e amici già domiciliati sul territorio provinciale prima del conflitto.

L’amministrazione comunale ha intanto riavviato l’attività del Coc (Centro operativo comunale) che fungerà da hub di coordinamento sanitario e logistico per l’intero territorio provinciale. “L’amministrazione comunale di Pescara – si legge inoltre in una nota – si farà trovare pronta per accogliere i bambini ucraini nelle scuole di propria competenza, vale a dire nidi d’infanzia, primarie e medie di primo grado”.

Del tema si è parlato nel corso di un’altra riunione (in foto), cui hanno preso parte l’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Santilli, e i dirigenti scolastici degli istituti statali e paritari del territorio per condividere un piano di attività e di disponibilità da sottoporre all’attenzione del Prefetto Di Vincenzo. “Attendiamo quelle che saranno le indicazioni operative del signor Prefetto – ha detto Santilli – ma siamo certamente nelle condizioni di mettere a disposizione mediatori interculturali e operatori per il supporto psicologico dei bambini che giungeranno o sono già giunti qui dai territori martoriati dalla guerra in atto”.

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