Pescara, al Misticoni-Bellisario serve una terza sede: gli studenti occupano la scuola

Pescara. Va avanti da una settimana l’occupazione del liceo artistico Misticoni-Bellisario. Una protesta pacifica iniziata dai ragazzi il 19 novembre, arrivata fino ai tavoli delle istituzioni.

Al di là delle riforme scolastiche e del Job Act del governo Renzi, gli studenti  portano avanti la rimostranze riguardanti la necessità, già palesata lo scorso anno, di una terza sede oltre alle due di via Nenni e via Kennedy: “Situazione che non giova nessuna delle due sedi”, spiega una nota degli studenti che evidenzia i disagi a cui sono costretti per spostarsi da un plesso all’altro per seguire i diversi corsi. Una situazione che investe principalmente gli iscritti al nuovo liceo coreutico, bisognosi di aule per suonare e danzare.

“La Provincia di Pescara”, spiegano i ragazzi, “dopo grandi sforzi della nostra dirigente scolastica,aveva recentemente dichiarato di poter prendere in considerazione uno stabile come terza sede. A questa decisione, si è opposto il Comune di Pescara che sembra preferisca destinare il plesso a diverse associazioni”. La sede in questione è quella dello spazio Muzii: la richiesta è stata avanzata ieri all’assessore comunale all’Istruzione, Giovanni Di Iacovo, nel corso di un incontro con studenti, dirigenti e docenti: “Istituiremo un tavolo tecnico per la settimana prossima – ha detto l’assessore – invitando tutte le parti interessate, i rappresentanti del Comune, la Provincia e la scuola per cercare di trovare una soluzione concreta e per capire se ci sono altre strade percorribili”.

Ad esprimere perplessità è oggi anche il presidente della Provincia, Antonio Di Marco: “Purtroppo non possiamo più temporeggiare né illudere genitori e docenti con soluzioni non prospettabili – spiega – Riattivare lo spazio Muzii, dietro al conservatorio, non è una strada facilmente percorribile. Innanzitutto perché la struttura non è di proprietà della Provincia e, inoltre, anche se riuscissimo ad ottenerne l’assegnazione, lo stabile necessiterebbe di lavori imponenti, dato che è inagibile e non ha l’idoneità statica. Lavori per i quali occorrerebbero circa due anni di tempo e almeno 3 milioni di euro, cifra che ad oggi, come tutti ben sapete, la Provincia non può avere a disposizione a causa dei tagli che ci ha imposto il governo”.

“L’unica valida alternativa possibile – suggerisce Di Marco – è quella di aprire agli alunni del Coreutico le porte della scuola materna ed elementare Villa Fabio, trasferendo i suoi piccoli studenti alla Carducci. Un’operazione che abbiamo già studiato nel dettaglio, grazie ad una serie di sopralluoghi tecnici, e di cui abbiamo già una stima dei costi ( 25mila euro, presenti nelle casse dell’ente) e dei lavori necessari per realizzare le sale di danza (che potrebbero essere pronte già a gennaio 2015). Per procedere abbiamo bisogno solo dell’ok del Comune e del benestare degli iscritti al Coreutico e docenti. So che ad alcuni di loro oggi questa soluzione non convince, ma in tutta sincerità, – conclude il presidente della Provincia – essendo l’unica possibile, mi auguro che si possa trovare un punto d’incontro in questa direzione”.

 

Tema dell’incontro l’esigenza di spazi necessari alle scuole per esprimere al meglio il rispettivo potenziale e accogliere nuove iscrizioni per il mese di febbraio.

 

 

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