Pescara: “Subito un nuovo cantiere navale nel porto”

Pescara. “Sono già iniziati come noto i lavori al Porto di Pescara per la costruzione del nuovo molo nord per il miglioramento della navigazione interna e per quel che concerne il ripristino delle attività portuali al completo e del ritorno del collegamento fra Pescara e la Croazia sperando che il collegamento possa partire già dall’estate del 2022”.

A ricordarlo è il presidente della Confcommercio Pescara e Sib Abruzzo Riccardo Padovano che, però, insiste affinché “l’Amministrazione Comunale lavori per far sì che l’area adiacente il mercato ittico e del Museo del Mare venga identificata come un’area culturale e delle tradizioni marinerie. Il posizionamento da subito dell’ospedale delle tartarughe. Parliamo del Centro Cetacei di Pescara che con quello di Cattolica rappresenta una eccellenza nazionale e che oggi è ospitato ai Colli”.

“Il suo trasferimento a ridosso del mercato ittico rappresenterebbe credo – spiega Padovano – una logica conseguenza per permettere per esempio la visita di turisti e scolaresche. Non è pensabile invece però che debba esistere in quella zona che dovrà essere un polo della cultura la famosa vasca di colmata. La banchina, il mercato ittico, la passeggiata sui moli devono e dovranno credo rappresentare una attrattività e la questione è quello del cantiere navale come esistono a San Benedetto del Tronto e Ortona. Questo è un problema da affrontare e da risolvere. Pescara ha bisogno di un cantiere navale all’altezza della situazione e che possa garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria alla flotta peschereccia perché un porto senza un cantiere è destinato credo ad avere problemi, per cui il mio appello è quello di lavorare per dotare il porto di un cantiere. Con i fondi del Pnrr bisognerà lavorare per l’area portuale perché Pescara, che è nata attorno al suo Porto possa tornare ad avere le agenzie doganali, le agenzie marittime, la staziona marittima, e come detto un cantiere navale all’altezza della situazione”.

“Su questo – conclude Riccardo Padovano – si dovrà lavorare affinché l’infrastruttura portuale nel momento storico possa tornare a dotarsi lo ripeto di un cantiere da costruire non però sull’area attuale”.

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