Pescara, crisi idrica: il Comune chiede fondi regionali per gli autoclavi

Pescara. Consiglio comunale, in adunanza straordinaria con sessione aperta, ieri pomeriggio a Pescara, per discutere e deliberare l’ordine del giorno sulla crisi idrica e le azioni per il suo superamento, a partire dalle prospettive di intervento sulla rete idrica locale.

Due, al termine dei lavori, i documenti Odg presentati dalla maggioranza e dell’opposizione che sono stati votati, entrambi con 19 voti favorevoli sui 19 presenti, che impegnano l’Amministrazione comunale, tra le altre cose, per quanto nelle sue competenze a chiedere un tavolo permanente con Aca e stanziamento fondi regionali per l’acquisto di autoclavi.

A parlare sono stati i promotori dell’Odg. Piero Giampietro del Pd ha parlato di latitanza del sindaco Masci. “Abbiamo chiesto la convocazione perché la città di Pescara è in una situazione di preoccupazione sempre più grande e sarebbe dovuto essere il sindaco a convocare questo Consiglio Comunale straordinario anziché le minoranze. La carenza idrica è iniziata quasi due anni fa nel periodo del Lockdown ma solo il 5 agosto del 2020 ci fu la convocazione della Commissione Controllo e Garanzia con i vertici Aca che alla richiesta di convocazione non hanno mai risposto”.

Il consigliere Paolo Sola (M5S) ha detto che “quella che era una situazione di emergenza idrica è diventata oggi la normalità. Ai cittadini è stato raccontato che l’emergenza è passeggera ma non è così perché proprio oggi abbiamo saputo che l’Abruzzo è fra le Regioni che hanno le maggiori perdite di risorsa idrica a causa del pessimo stato delle reti”. “Ci vorranno mesi per recuperare venti anni di mal governo dell’Aca”, ha aggiunto”, Per questo dobbiamo mettere a disposizione del consorzio acquedottistico degli strumenti per poter lavorare e rimediare a tanti anni difficili, ma oggi il nostro sforzo dovrà essere anche quello di superare le polemiche e mi rivolgo anche all’opposizione affinché anche da questa aula vengano fuor idee per risolvere i problemi e non strumentalizzazioni che non servono a risolvere i problemi”

Il sindaco di Pescara Carlo Masci ha detto che “su questo problema dobbiamo fare come abbiamo fatto nel periodo del Covid con scelte difficili, ma che hanno dato risultati. Vorrei ricordare che il Comune di Pescara pesa un tredicesimo all’interno delle votazioni di Aca, nonostante sia il Comune con maggior utilizzo del servizio. Se noi pesassimo per un quarto, in assemblea potremmo farci sentire di più. Ma la presidente Brandelli ha la mia stima per aver preso in mano ed ereditato una situazione difficile. Mi fido dell’attuale dirigenza Aca. La crisi idrica ha tante cause anche di decenni, ma oggi siamo qui per trovare soluzioni e le dobbiamo trovare tutti insieme, anche finanziando l’acquisto di autoclavi a chi non può acquistarle”.

Nella sua audizione il presidente del Cda di Aca Giovanna Brandelli nel suo intervento ha parlato con alcuni numeri che fotografano la situazione: “Nel momento del nostro insediamento potevamo criticare chi c’era prima e invece ci siamo messi al lavoro sapendo che negli ultimi due anni c’è stata da una parte una rilevante carenza idrica e dall’altro un maggior consumo a causa dell’emergenza Covid. Oggi abbiamo – ha detto il presidente Aca – il 30% in meno di acqua e il 20% di consumo in più, oltre ad una indisponibilità finanziaria del 15% sul fatturato. La riduzione della pressione serve a ridurre le perdite che stiamo fronteggiando. Abbiamo effettuato 6mila riparazioni e fatto 20mila interventi di manutenzione. Si parla dell’importanza delle autoclavi ed è così perché il 70% di segnalazioni di criticità arrivano da utenti che non hanno autoclavi”.

Nel corso del Consiglio Comunale hanno parlato anche rappresentanti di associazioni e semplici cittadini, oltre al vice presidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari che ha chiamato in causa la Regione per il ritardo nell’affrontare la problematica della carenza idrica.

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